... Non Solo Cromopuntura

lunedì 31 ottobre 2016

Decalogo di sopravvivenza al lutto


Mamma, com’è dura la vita per quelli che hai lasciato a ricordare quant’eri buona! L’esempio della Tua fede e della Tua bontà sia conforto e sprone al bene a chi resta. Familiari di Edvige T., 1950
Di seguito vengono elencati alcuni consigli pratici per intervenire attivamente in caso di lutto o di avvenimenti molto stressanti. L’applicazione delle regole suggerite nel decalogo consente innanzitutto di promuovere un atteggiamento positivo in risposta all’esposizione traumatica e di avviare perciò un concreto programma di autodifesa. A questo proposito mi sembra confortante e istruttivo riportare il pensiero della cantante americana Patti Smith (intervistata da R. Modigliani), che afferma “...Mio marito è morto, Robert Mapplethorpe (grande fotografo contemporaneo, N.d.A.) è morto. Ma sono sempre con me. Integrare il passato con il nuovo mi ha sempre dato gioia. Amo questo senso di fusione. Ed è così che riesco a far fronte al senso di perdita...”.
  1. L’esperienza del lutto lascia una traccia indelebile e permanente nel corpo.
  2. L’esposizione all’evento del lutto può essere così intensa da lasciare tracce
    nelle generazioni successive (genomica emozionale).
  3. Bere almeno 1,5-2 litri di acqua minimamente mineralizzata (Plose, Pejo,
    Levissima, Surgiva, Acqua di Carnia, San Bernardo) per i primi 90 giorni.
  4. Assumere1grammoalgiornodiacidigrassiOmega-3peralmeno6mesi.
  5. Assumere il gemmoterapico Crataegus oxyacantha MG1DH per i primi 90
    giorni al dosaggio giornaliero di 10 gocce per 3. Si raccomanda l’assunzione
    prima dei pasti.
  6. Assumere Fiori di Bach ad azione antitraumatica come Star of Bethlehem e
    Gorse nella misura di 5 gocce 3 volte al giorno prima dei pasti per 90 giorni.
  7. Dopo aver localizzato sulla colonna vertebrale il punto corrispondente alla propria età anagrafica (vedi cronogramma spinale), applicare borsa dell’acqua calda avvolta in tessuto morbido (tipo pile) di colore azzurro per almeno 10
    minuti al giorno per 90 giorni.
  8. Aromaterapia ambientale mediante diffusore tradizionale (il classico
    fornelletto di terracotta) con la seguente composizione di oli essenziali: gelsomino comune, mirto, neroli e zenzero.

9. Balneoterapia termoneutra (36°C) in acqua termale a contenuto minerale salso- bromo-iodico (per esempio Montegrotto vicino a Padova).
10.Semplici esercizi di mobilizzazione della colonna vertebrale (5-10 minuti al giorno per i primi 90 giorni). 



CRONORIFLESSOLOGIA Guarire dalle ferite degli antenati - Vincenzo di Spazio - Macro Edizioni - Gruppo Editoriale Macro




vedi anche

http://cromopuntura-cromos.blogspot.it/2015/10/lelaborazionedellutto.html

domenica 30 ottobre 2016

QUELLO CHE GLI OCCHI NON VEDONO

"Mettete alla prova la plasticità del vostro cervello con questo semplice esempio: osservate brevemente questa figura. Che cosa vedete? La prima cosa che viene in mente alla maggior parte della gente è un'anatra o un'oca. Piuttosto semplice, vero? In questo esempio, la forma familiare dell'immagine che avete di fronte induce il vostro cervello a riconoscere uno schema e corrisponde alla sagoma di alcuni tipi di uccello. Diciamo semplicemente che il ricordo dell'immagine di un'anatra o di un'oca impresso nelle vostre cellule cerebrali si accorda con la figura che avete di fronte, e voi siete in grado di richiamare alla mente la parola "oca" o "anatra". È così che interpretiamo continuamente la realtà: si tratta del riconoscimento sensoriale di uno schema. E adesso diventiamo neuroplastici per un momento. E se vi dicessi di non vedere più un uccello ma piuttosto un coniglio? Per poter compiere quest'impresa, il vostro lobo frontale dovrebbe costringere il cervello a "raffreddare" i circuiti collegati all'uccello e riorganizzare tutto lo schema in modo da immaginare un coniglio invece che un pennuto.


Sembra che nella vita continuiamo a vedere le stesse cose allo stesso modo perchè siamo stati condizionati a continuare a cercare le stesse cose. Dobbiamo pensare e usare il nostro cervello in modi nuovi piuttosto che affidarci all'intrattenimento, ai media o all'ambiente perchè ci spingano a pensare in determinati modi prevedibili. Pensare in modi prevedibili non richiede nè volontà nè sforzo, soltanto reazioni di routine che ci consentono di essere pigri. Le reti neurali cablate sono programmi automatici; una volta attivate, richiedono poco o nessuno sforzo cosciente per mantenerle in funzione. Analogamente, una volta attivati, i programmi automatici richiedono un enorme sforzo e forza di volontà coscienti per essere spenti, ammesso addirittura che sia possibile. La capacità di indurre il cervello a rinunciare al suo abituale cablaggio interno per accendersi in nuovi schemi e combinazioni è il modo in cui la neuroplasticità ci consente di cambiare. Proprio come nel'esempio della figura, evadere da un'abitudine di pensiero, azione, sensazione, percezione, o comportamento è quanto vi permette di vedere il mondo e voi stessi in modo diverso. Avete trasformato la vostra mente alterando lo schema di attivazione tipico del cervello e in tal modo anche chi voi siete è cambiato.

Quello che pensiamo e l'energia o intensità di questi pensieri ha una diretta influenza sulla nostra salute, sulle scelte che facciamo, e in ultima analisi sulla qualità della nostra vita. Quello a cui pensiamo ripetutamente e ciò su cui focalizziamo la nostra attenzione è quello che neurologicamente diventiamo. Le neuroscienze sostengono che noi possiamo modellare e plasmare la struttura neurologica del sè attraverso l'attenzione ripetuta che concediamo a ogni cosa. I pensieri consci ripetuti abbastanza spesso, diventano pensiero inconscio e influenzano direttamente la nostra vita. Essi producono modelli di comportamento automatici, acquisiti, che sono quasi involontari. Questi schemi comportamentali sono abitudini, e diventano connessioni neurologiche cablate nel cervello. Per spezzare il ciclo di un processo di pensiero che è diventato inconscio, sono necessari consapevolezza e sforzo. Innanzitutto, dobbiamo uscire dalle nostre routine in modo da poter osservare la nostra vita. Attraverso la contemplazione e l'autoriflessione, possiamo diventare consapevoli dei copioni inconsci che seguiamo. Così facendo, interrompiamo neurologicamente i pensieri che si erano trasformati in circuiti cerebrali fissi. Abbiamo il potere di alterare il nostro cervello, il nostro comportamento, la nostra personalità e in ultima analisi la nostra realtà, di gran lunga superiore a quanto una volta si ritenesse possibile. La nostra capacità neuroplastica (ossia la capacità di modificare i circuiti neurali e crearne di nuovi) è corrispondente alla nostra capacità di cambiare la percezione del mondo che ci circonda; ovvero, la nostra realtà. Per poter realizzare quest'impresa, dobbiamo cambiare il modo in cui il cervello funziona automaticamente e abitualmente. "

(Joe Dispenza)
Advanced Mind Institute Italia

http://altrarealta.blogspot.it/

sabato 29 ottobre 2016

Visualizzazione radicante (Connessione con la Terra)

Dal momento che ti sei già radicato in un determinato modo durante il Comando Christallin, questa visualizzazione radicante sarà leggermente diversa. È importante, perciò ricordati di seguire questo passaggio.

Chiudi gli occhi, fai un respiro profondo. Immagina il posto più bello esistente in natura. Potrebbe trattarsi di un luogo che hai visto in passato oppure di qualcosa di completamente nuovo, l’importante è che sia naturale. Prenditi qualche minuto per restare in questo posto spettacolare, avverti la meraviglia che provi anche solo guardandoti attorno, gusta i profumi e i suoni. Dopo un po’ di tempo in questo luogo fantastico, trova un posto dove sederti come se volessi meditare. Sedendoti, connetti immediatamente il tuo chakra della radice (il colore rosso, localizzato alla base della colonna vertebrale) con il terreno sotto di te, e invii il tuo amore al centro di Madre Terra. ”

“Apriti al suo amore. Quando lo fai, ti accorgi di una risposta, una specie di riscontro da parte di Madre Terra. Ti sta dimostrando il suo amore incondizionato per te, come ha sempre fatto e sempre farà: questo amore semplicemente è. Quando hai finito di sperimentare tutto questo, fai un altro respiro profondo e apri delicatamente gli occhi continuando a mantenere la connessione con il Pianeta.

Ecco riassunti i vari passaggi:

Chiudi gli occhi mentre fai un bel respiro.

Immagina il posto più bello in natura.

Contempla riverente questo luogo meraviglioso davanti ai tuoi occhi interiori.

Trova un posto dove sederti e connetti il tuo chakra della radice al terreno sottostante.

Invia il tuo amore al centro di Madre Terra.

Apriti all’amore incondizionato di Madre Terra.

Aspetta un segnale di risposta da parte di Madre Terra.

Fai un respiro profondo e riapri lentamente gli occhi.”




Passi di: Roy Martina e Christallin Joy. “Remote CHI”. iBooks.

venerdì 28 ottobre 2016

Il rituale pervade le “tecniche di guarigione”

“La paura non è mai così tanto insidiosa come quando si maschera per assumere la parvenza dell’amore. La paura è l’unica cosa che si mette tra voi e chiunque altro, voi e qualunque cosa... compreso il vostro obiettivo di diventare un guaritore esperto. La paura è solo l’assenza di amore, proprio come l’oscurità è l’assenza di luce. Così come quando gettate la luce nell’oscurità la luce diventa l’unica presenza, se portate amore in un luogo dove prima c’era paura, scoprite che la paura non c’è più.”


“Il rituale pervade le “tecniche di guarigione”. I rituali riempiono una moltitudine di vuoti, compresa la sensazione di non essere abbastanza”

“Sedetevi per un attimo, sostenetevi, e se avete un paio di collane di aglio indossatele pure perché sto per dirvi qualcosa che potrebbe scuotere qualcuno dei vostri falsi principi: non esiste una cosa come il male. Non esistono entità il cui scopo nella vita è quello di generare il caos nelle vostre vite o nascondersi in ”“stanze buie e dentro gli armadi in attesa del momento giusto per saltar fuori e urlare “booo!”. Non solo, non hanno dei cugini che si attaccano alle vostre spalle e che per essere scacciati hanno bisogno di sedute che durano settimane o mesi, o che possono essere tenuti lontani per mezzo di amuleti e pendagli estremamente costosi ed arricchiti di gemme. Smettetela di adularvi così tanto. Queste sono soltanto fantasie e creazioni della vostra mente. Se anche una di queste entità fosse mai esistita sarebbe morta. Probabilmente sono morti dalle risate pensando a tutto ciò che avete fatto nel tentativo di proteggervi da loro. Un’entità è morta proprio ieri dopo aver scoperto quanti soldi avete speso per un amuleto..

Diamo uno sguardo ad alcuni dei nostri rituali basati sulla paura.

Fiori – per tenere lontani i fantasmi.

Scuotere le mani – per liberarsi dell’energia negativa degli altri raccolta durante le sedute di guarigione.

Ciotole di acqua – per catturare l’energia negativa che vi siete scrollati di dosso scuotendo le mani.

Sale – da mettersi nell’acqua per interrompere il flusso di energie negative catturato dall’acqua dopo che voi l’avete tolta dalle vostre mani.

Alcool – da spruzzare sulle mani in caso non abbiate le ciotole, il sale e l’acqua.

Candele – per bruciare alcuni colori a scopo protettivo.

Direzione del movimento – voltarsi o camminare soltanto in determinate direzioni (destra, sinistra, in senso orario, in senso antiorario, secondo quanto vi è stato insegnato dalla vostra scuola o secondo quanto prescrive quella data corrente di pensiero).

Direzione e ubicazione – il paziente dovrà essere disteso in una determinata direzione (la testa che guarda il nord, sud, est o ovest, sulla base di quanto prescrive la vostra scuola o la corrente di pensiero).

Mani – la mano destra è quella che invia; la sinistra è la mano che riceve. Gioielli e/o indumenti in pelle – se non vengono rimossi possono interferire con la guarigione.

Esalazione – soffiare o tossire via l’energia negativa.

Incrociare le colonne vertebrali – stare alla destra della persona se si lavora sul lato destro; stare alla sinistra se si lavora sul lato sinistro, al fine di non incrociare la sua spina dorsale.”

“Fazzoletto – per asciugare le lacrime dopo aver riso a crepapelle tanto da spegnere le candele o dopo aver pianto a dirotto quando avete scoperto di aver ucciso i fiori mettendoli nell’acqua salata nella quale invece avreste dovuto sciacquarvi le mani... e le preghiere non sono riuscite a riportarli in vita.

Non possiamo venire dall’amore mentre rafforziamo il concetto di paura. Come cultura, decoriamo le nostre paure con rituali, e poi ci inganniamo pensando che questi rituali siano una forma di amore. Diminuiamo il valore delle preghiere quando le usiamo per protezione; usiamo le preghiere e questi altri rituali per proteggerci da cosa? Niente altro che dalla natura amorfa delle nostre paure




Passi di: Eric Pearl. 

martedì 25 ottobre 2016

HARTH; SIMBOLI REIKI SENZA SEGRETI E CORRUZIONE



Harth aiuta a purificare ed energetizzare gli ambienti
Harth può essere usato anche per riempire d’amore un’area ripulita, dalla quale sono state rimosse energie negative o blocchi.

Harth aiuta a sviluppare buone abitudini
Se vuoi acquisire una buona abitudine, il modo migliore per farlo consiste nel permetterti di amare ciò che vuoi ottenere. Talvolta abbiamo traumi connessi alle cose che ci fanno bene: Harth può
aiutarci a guarirli così da sviluppare un naturale amore per le cose che sono buone per noi. Se c’è un’abitudine che vorresti sviluppare, scrivila su un foglio di carta, metti questo fra le mani e invia Harth. Fallo tutti i giorni, oltre a dedicare un po’ di tempo all’attività alla quale desideri abituarti: la troverai sempre più facile e ben presto amerai svolgerla.

Harth aiuta a guarire dalle dipendenze
Se uno è dipendente da qualcosa, in genere è perché ha un problema di cuore, infatti ci si rivolge alle droghe, all’alcool, alle relazioni e ai comportamenti distruttivi quando nella propria vita c’è qualcosa che impedisce di avere l’amore di cui si ha bisogno. Harth ristabilirà l’equilibrio nel cuore così che ameremo la vita: quando si ama la vita, è molto difficile diventare dipendenti da qualcosa di dannoso; se ti ami, avrai buona cura di te stesso. Usa il simbolo a distanza Usui per inviare Harth alla dipendenza.


PERCHE' DIVULGARE
I SIMBOLI REIKI?


SIMBOLI REIKI SENZA SEGRETI E CORRUZIONE

TRADIZIONALMENTE I SIMBOLI REIKI
NON SONO STATI OCCULTATI
PERCHE' MAI DOVREBBERO ESSERLO OGGI?

SEGRETEZZA, POTERE, IPOCRISIA

Durante il mio primo incontro con i simboli del Secondo Livello Reiki mi venne detto – anzi, quasi intimato – di custodirli gelosamente nella massima segretezza.

Pronunciare i loro mantra in presenza di persone che non avessero il Secondo Livello o, peggio ancora, esibire la loro rappresentazione grafica, avrebbe comportato per me l’irreversibile perdita dei loro straordinari poteri. Credo che molti abbiano condiviso questa mia esperienza.

Razionalmente ritenevo giustificato tale atteggiamento nella misura in cui consideravo essenziale un uso corretto e responsabile dei simboli; ma il miosentire continuava ad avvertirmi che c’era qualcosa di sbagliato nel perpetuare un occultamento così rigido e dogmatico.

Possibile che qualche Reiki Master (o la maggioranza di essi) volesse mantenere la segretezza attorno ai simboli per alimentare il fascino del mistero e per "giustificare" il costo, talvolta elevato, di questo Livello Reiki?
C’è dunque chi ritiene che i simboli appresi siano da custodire gelosamente e che mai e poi mai possano essere rivelati – pena la perdita del loro benefico potere!

Ma c’è anche chi ritiene che i simboli possano tranquillamente essere divulgati – senza per questo "annacquarsi", contaminarsi o perdere di potere.

Il fatto che essi vengano visti (o che ne vengano pronunciati i mantra) da individui «non-armonizzati» al Reiki, ma che comunque tentino di usarli, non può pregiudicarli in alcun modo. Essi sono "al di là" di ogni annacquamento o contaminazione, in quanto solo attraverso la risonanza con essi possiamo condividerne le peculiarità energetiche.

I simboli sono contemporaneamente in ognuno di noi (perché sono luce e noi siamo luce), ma anche lontanissimi da noi (oltre le barriere della normale percezione, al di là della nostra attenzione cosciente).

Va ricordato, infine, che anche i simboli, come l’intero «metodo» Reiki, sono soltanto un mezzo, un efficace pretesto energetico utile a ricordarci la nostra connessione con l’Energia Universale, la nostra connessione con l’Uno, il Tutto..

Reiki aiuta il nostro cuore a ricordare ciò che il nostro cuore conosce da sempre, ma che ha "dimenticato"...

I simboli Reiki guidano solamente i nostri primi passi nell’Energia; essi hanno amore, scopo, direzione, potenza... ma ... in ognuno di noi vi è già tutto l’amore, la conoscenza, la forza.

L'Uomo è costituito nell'essenza di Amore, di Intelligenza e di Energia. Va ricordato che sul sacro Monte Kurama, dove Mikao Usui ebbe la sua esperienza di Satori (un particolare stato alterato di coscienza), vi è un tempio in cui si onora la divinità costituita proprio da AMORE, LUCE e FORZA!

In quel tempio i sacri simboli di Amore, Intelligenza ed Energia sono pubblicamente esposti! Curioso, no? Divulgare i corretti simboli tradizionali significa anche dare un riferimento a tutte quelle persone che per vari motivi hanno ricevuto simboli disegnati con approssimazione o addirittura sensibilmente alterati.



http://www.reiki.info/Simboli-Reiki/Perche-Rivelare-Simboli.htm

http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa

lunedì 24 ottobre 2016

CIRCUITO DI M.FRISARI "CONDENSATORE": PER RIVITALIZZARE


CIRCUITO DI M.FRISARI "CONDENSATORE": PER RIVITALIZZARE

Per persone - animali - piante. 

ivitalizza persone stanche, animali deperiti, rinforza le difese delle piante. Aumenta l'energia dei chakra di almeno 10 gradi, soprattutto del chakra Svadhistana (reni, vitalità). Il testimone si mette al centro (vedete la freccia) per10 min ogni 48 ore. Orientatelo con la bussola a nord (la freccia N della bussola deve essere parallela alla freccia in alto).







venerdì 21 ottobre 2016

Guarigione a distanza

Qualsiasi cosa siate in grado di fare di persona, con la guarigione di contatto, potete ripeterlo anche a distanza. Non importa quale sia la distanza, che può variare da qualche millimetro a migliaia di chilometri. Dopotutto, non stiamo lavorando con il corpo fisico, ma con la coscienza, che non ha limiti di tempo né di spazio.

È sempre la coscienza che vedete e guarite, sia che lavoriate con la Luce Bianca, con i chakra o con le forme pensiero. Lavorate con quello che il soggetto prova nella sua coscienza, con l’intento di riportare la coscienza del soggetto all’esperienza dell’interezza o del benessere. Naturalmente sappiamo che, quando questo accade, il corpo fisico può, a sua volta, trovare un equilibrio con la nuova configurazione di energia creata nella guarigione.,

Se ci sono dei motivi per non toccare il soggetto, come una credenza filosofica o religiosa, il guaritore può seguire lo stesso metodo adottato nella guarigione di contatto ma senza toccare il corpo, lavorando a distanza di qualche millimetro o centimetro.

Anche se sappiamo che il contatto fisico permette di accedere a ulteriori livelli di comunicazione e ha dei vantaggi, ad esempio quello di rassicurare il soggetto, dobbiamo però anche riconoscere che, a volte, può essere percepito come invadente e come una violazione dei limiti della persona. Allora dobbiamo decidere che la guarigione fatta in un altro modo avrà comunque la massima efficacia, e che avremo tutti gli strumenti necessari per lavorare e creare una guarigione perfetta, e dunque sarà così.

Perfino lavorando a distanza di pochi millimetri o centimetri dal soggetto seduto su una sedia, vedremo tutto quello che avremmo visto se lo avessimo toccato, e avremo semplicemente un diverso senso del contatto.

Poiché lavoriamo con la coscienza e non con il corpo fisico, siamo capaci di fare lo stesso anche quando il soggetto non è fisicamente seduto sulla sedia. Possiamo lavorare con una sedia vuota, immaginando che il soggetto vi sia seduto, e vedere e sentire ogni particolare proprio come se il soggetto fosse presente, e come se lavorassimo a una distanza di pochi centimetri dal suo corpo, senza toccarlo.

In ogni caso, il guaritore deve cominciare con la posizione base standard di inizio guarigione, sentendo l’energia nelle mani, decidendo che è Luce Bianca e posando le mani sopra il punto in cui dovrebbero esserci le spalle del soggetto, e immaginare di riempirlo di Luce Bianca. Anche se il soggetto non è presente, il guaritore vedrà le stesse immagini nella sua coscienza, perché comunque sta lavorando con la coscienza.


Per ottimizzare l’interazione può far sapere al soggetto quando farà la guarigione, in modo che egli possa rimanere consapevolmente aperto per riceverla in quel preciso momento. Se non lo fa, la guarigione ha comunque luogo a livello dell’etere, dove rimane finché il soggetto non è aperto a riceverne gli effetti benefici, e a quel punto, generalmente durante il sonno, gli effetti della guarigione si possono manifestare.

Naturalmente è sempre d’aiuto offrire al soggetto il feedback su quello che è stato visto e fatto e su ciò che tali immagini e azioni significano per il guaritore, in modo che il soggetto si possa orientare più facilmente verso la nuova coscienza nella quale sperimenterà l’interezza.

Così come il guaritore può lavorare a distanza con la Luce Bianca, può usare le forme pensiero e i chakra, sempre immaginando che il soggetto sia seduto su una sedia, fisicamente vuota, davanti a lui. All’inizio gli può sembrare un po’ strano lavorare in questo modo, ma appena sente l’energia muoversi, vede il sistema energetico del soggetto e riconosce la validità del feedback, capisce che la sua efficacia non diminuisce con la distanza. Allo stesso modo, saprà che può guarire chiunque al mondo, dovunque si trovi, in qualsiasi momento.

Tuttavia, alcuni guaritori trovano più comodo lavorare a distanza con l’aiuto di un sostituto sulla sedia. Questo significa che qualcuno acconsente a prendere il posto del soggetto che dev’essere guarito, ma il guaritore vedrà comunque il sistema energetico della persona da guarire, non quello del sostituto.

Poi il sostituto, anche se non sa quello che deve essere guarito nel vero soggetto, può dare al guaritore un feedback su quello che ha provato durante la guarigione. Può aver sentito qualcosa nel corpo, collegato ai sintomi guariti, o aver visto delle immagini che il guaritore è capace di mettere in relazione con quanto è stato guarito.

Anche se normalmente ciò si verifica in modo consapevole, a volte accade spontaneamente, senza che il guaritore lo sappia, finché non si rende conto che il sistema energetico che ha visto e col quale stava lavorando non ha alcun rapporto con la persona sulla sedia. Tutto quello che ha visto è corretto, anche se il soggetto non ha trovato alcuna connessione col feedback. È come se il soggetto sulla sedia avesse acconsentito a trovarsi lì «nello spirito» per permettere la guarigione e ne avesse comunque ricevuto beneficio.

Potrebbe anche trattarsi della coscienza di qualcuno che fa parte della vita del soggetto, come la madre o un familiare, che ha bisogno di una guarigione e per il quale il soggetto è preoccupato. Quindi, uno degli effetti della guarigione a distanza che si verifica attraverso il soggetto consiste nel fargli scomparire l’ansia. La guarigione ha molte forme.

Poiché tutte le guarigioni descritte finora implicano un senso di connessione tra il guaritore e il soggetto, si può dire che sono possibili anche altre forme di guarigione, se si ha lo stesso tipo di connessione. Pertanto, mettendosi in contatto con la coscienza di qualcuno attraverso la sua voce al telefono, lo si può guarire parlandogli. Oppure, il guaritore immagina di lavorare sia con la Luce Bianca sia con i chakra e le forme pensiero e, allo stesso tempo, immagina di avvertire la coscienza del soggetto mentre lavora, e di ricevere un feedback immediato sull’efficacia di quello che fa.
Naturalmente, anche lavorare con la foto di qualcuno può innescare lo stesso senso di connessione, se il guaritore conosce il soggetto o l’ha incontrato precedentemente, e, quindi, la guarigione può accadere anche così. Se la guarigione a distanza riguarda un soggetto che il guaritore non conosce, o con cui non ha un contatto diretto, può usare una foto per «trovare» la sua coscienza in modo da creare la guarigione. In realtà, se i dati in suo possesso sono il nome della persona e qualche informazione su di essa, questo può bastare a individuarne la coscienza e a produrre la guarigione. L’informazione può riguardare il sintomo, l’età o qualche attributo fisico.
Allora è come se il guaritore chiedesse alla Coscienza Universale di trovare un essere con quel nome e con quelle caratteristiche, e la Coscienza Universale rispondesse con l’«indirizzo» del soggetto. Il guaritore può chiedere alla persona che gli ha fornito il nome del soggetto, di descrivere altri suoi attributi, per essere certo di aver individuato quello giusto. Per esempio: «Questa persona ha i capelli rossi? Sì? Va bene, ora possiamo iniziare».

C’è un altro tipo di guarigione a distanza, usata da certi guaritori che hanno raggiunto un notevole livello di evoluzione, e quindi hanno una percezione piuttosto buona di ciò che sono. Si tratta della guarigione empatica, e il prerequisito necessario è che sappiate chi siete e cosa è vero per voi.

In questo tipo di guarigione, il guaritore si sente connesso con il soggetto con un senso di empatia e sperimenta quello che prova il soggetto come se si trattasse di lui. È come se fosse nel corpo e nella coscienza del soggetto, provando quello che prova lui.

Naturalmente, per sapere che la coscienza che sta sperimentando non è la sua il guaritore deve conoscere abbastanza bene la propria per sapere che ciò che sperimenta non è in relazione a tensioni presenti nella sua coscienza. Se si rende conto che l’esperienza che sta facendo non è la sua, può chiedersi e, quindi, riconoscere a chi appartiene la coscienza che sta «indossando». Per esempio, può notare che cammina o sta in piedi come il soggetto, o può riconoscere il viso del soggetto nel suo.

Sa che, se è connesso in questo modo con il soggetto, quando elimina il sintomo accusato dal soggetto, anch’egli ne avvertirà la scomparsa nella sua esperienza.

Analogamente può decidere che quando elimina la tensione dalla sua coscienza ed è presente la connessione, il soggetto sperimenterà contemporaneamente la stessa cosa.

Ovviamente, manteniamo la porta aperta ad altre forme di guarigione a distanza, come la guarigione con lo sguardo: in essa, il guaritore sceglie di vedere il soggetto nella sua interezza e di insistere nel mantenere questa percezione; allo stesso modo, la guarigione può avvenire con il semplice pensiero.

Man mano che approfondirete la conoscenza del mondo della guarigione, vi renderete conto che non vi sono limiti al modo in cui potete usare le vostre percezioni per riportare un’altra persona all’esperienza dell’interezza. Realizzerete anche che, quando siete in grado di modificare delle strutture biologiche con i pensieri, sarete capace di usare la vostra coscienza per cambiare qualsiasi cosa nel mondo fisico.

Vi diventeranno chiare altre dimensioni della guarigione. Sarete in grado di vedere delle situazioni che vi si presentano con lo scopo di consentirvi di compiere una guarigione, e saprete quale forma di guarigione è necessaria per quella situazione e come usarla.

E sarete capaci di farlo, indipendentemente da dove vi trovate sul globo terrestre.

Con un’esperienza sufficiente, che vi permetterà di avere fiducia nelle vostre impressioni soggettive (i mezzi che utilizzate nel corso della guarigione), quando praticherete la guarigione a distanza vi sentirete a vostro agio come se eseguiste la più semplice guarigione di contatto.

Tutto può essere guarito. Potete guarire tutto.

Martin-Brofman


Guarire con il Sistema Corpo Specchio-Martin-Brofman




giovedì 20 ottobre 2016

11 ° Sephira nell'Albero della Vita







Daath / Conoscenza / The Hidden:
Novembre è rappresentato dal 11 ° Sephira nell'Albero della Vita. Daath, situata nella parte superiore del torace a partire dalla tacca sternale, si occupa della conoscenza dell'universo contenevano con, di tutto ciò, le nostre 'Akashico' personale, si potrebbe dire.elemento  aria, il Circolo Funzione del Rene / Vescica (paura / ansia in senso negativo) e trattare con il lampo di genio di Alpha, il lampo di genio di Riposo Wakeful e Meditazione. Daath è come un ponte tra i mondi, e troviamo che, attraverso lo stato meditativo / rilassato mente risvegliata, che siamo in grado di rilasciare  i conflitti, le paure e le ansie che ci impediscono di nostra conoscenza innata,  ci permette di salire la scala verso il Divino.

Daath è il cambiamento assoluto e di trasformazione, e la conoscenza ottenuta attraverso quei cambiamenti e trasformazioni. Troviamo qui  le informazioni dal passato  ... così come tutte le potenzialità future. Attaccamento e Conflitti bloccano la capacità delle persone di cambiare e di trasformare ... non consentendo la crescita lungo il percorso. Nel lavoro con Daath, questi blocchi diventano evidenti, e ci consente di rilasciare il vecchio, e festeggiare il nuovo.

Meditate su questo simbolo per 5 minuti al giorno durante il mese di novembre per aiutare a liberare negativita' e conflitti. Questo aumenterà la vividita'' dei sogni, e talvolta può essere molto intenso (si sta aprendo il flusso di informazioni che avete bloccato da soli, quindi siete pronti ad affrontare i propri demoni). . In alternativa, è possibile anche stampare questo simbolo (renderlo circa 2,5 pollici) e stare in piedi sopra di esso per circa 5 minuti. Oppure appoggiarlo sulla parte superiore dello sterno

mercoledì 19 ottobre 2016

Il Cervello nello Stomaco: Rabbia, Ansia e Tensioni Finiscono Lì


Il Cervello nello Stomaco: Rabbia, Ansia e Tensioni Finiscono Lì

A chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di interiorizzare le emozioni, i sentimenti e le sensazioni, così tanto da poterle sentire con la pancia?

In realtà, nella pancia abbiamo un “cervello addominale” che non serve soltanto alla digestione e che, al pari del cervello vero e proprio, produce alcune sostanze, come la serotonina e dopamina, in grado di influenzare i nostri stati d’animo.

E’ come se il nostro intestino si comportasse da “secondo cervello” e, in maniera completamente autonoma, inviasse segnali di stress, compromettendo la produzione dell’ormone del benessere, rilasciato dal medesimo organo.

E’ proprio sull’addome che si accumulano la rabbia, le tensioni sul lavoro, le discussioni di coppia o di famiglia, le preoccupazioni in generale.



L’accumulo di ansia, quella che non riesce ad essere scaricata correttamente, viene interiorizzata ed inizia a circolare nella pancia (pancia gonfia).

Il respiro affannoso, tipico delle persone ansiose, favorisce l’ingestione di molta aria che resta bloccata nell’intestino, perché non riesce a venir fuori da bocca o naso.


I sintomi che più di frequente vengono riferiti al proprio medico (quali dolori addominali, stitichezza, diarrea, digestione lenta, nausea, ecc.), vengono approfonditi mediante alcune indagini diagnostiche (esami e test per scoprire le cause fisiche che li originano), anche se molto spesso i disturbi intestinali hanno matrice psicosomatica.

Dietro questi sintomi, non sempre, c’è una vera e propria patologia (allergie, ulcere, polipi, ecc.), pertanto, è bene affrontare il prima possibile le cause psicologiche scatenanti.

L’intestino e il cervello comunicano molto da vicino. Le cellule neuronali presenti nell’intestino, seppur in numero inferiore rispetto a quelle presenti nel cervello, a seguito di fattori fisici o stimoli di vario tipo (ad esempio le emozioni), rilasciano in media il 95% della serotonina complessiva rilasciata dall’organismo.

Tutte le volte che le emozioni sono associate ad ansia, paura e tensione il cervello invia all’intestino “l’ordine” di rilasciare altra serotonina in modo tale da poter gestire questo surplus di emozioni negative, e, purtroppo, questo avviene non senza conseguenze per la funzionalità dell’intero apparato digestivo.

La muscolatura addominale, infatti, si contrae, provocando gonfiore, diarrea, crampi, ecc.; inoltre, l’eccessiva tensione e stress emotivo inducono nello stomaco una iper- secrezione di acido cloridrico che provoca, nel tempo, infiammazioni, bruciori e addirittura ulcere.

Alla luce di questo, ricordiamo che sono proprio le emozioni negative la fonte del nostro malessere!

venerdì 14 ottobre 2016

PERCHE’ LE EMOZIONI NEGATIVE SI TRASFORMANO IN MALATTIE

La nostra mente è tanto potente da permetterci di influire sul nostro stato fisico? Esistono molteplici circostanze, sia nella vita lavorativa sia in quella relazionale, in cui ci si sente obbligati a vivere a “denti stretti”, non credendo nella possibilità di cambiamento e immolandosi alla causa del sacrificio e del senso di responsabilità. Tutto ciò cosa comporta?

Negli ultimi anni abbiamo visto come la porta tra corpo e mente si apre di pari passo, essendo queste due parti relazionate in modo molto più stretto di quanto possiamo immaginare. Tutti noi ci siamo ammalati e abbiamo avuto la sensazione che la malattia fisica provocasse una sorta di “incarceramento” della nostra mente.

Gli studi effettuati negli ultimi anni ci dicono che uno stato di benessere mentale si associa ad uno stato fisico migliore, tanto dello stato reale dello stesso, quanto della percezione che abbiamo di esso. Spiegato al contrario, questo significa che siamo più inclini a contrarre malattie quando la nostra mente è squilibrata, ovvero che l’ansia e la depressione sono malattie mentali che possono contribuire alla comparsa di sintomi fisici indesiderati.
Come funziona il processo di trasformazione?

Pensiamo per un attimo a quei momenti in cui ci sentiamo ansiosi. Il nostro cuore inizia a battere più forte e più velocemente del solito, le nostre mani iniziano a tremare e, spesso, si inizia a sudare. I sintomi compaiono perché è la nostra mente che fa muovere il nostro corpo, alterando le costanti in un modo simile a quando cominciamo a fare attività fisica.

Tuttavia, c’è una differenza molto grande: l’esercizio non si produce. Il corpo difficilmente può liberarsi di tutta quell’energia che si sta producendo e che comporta una pressione enorme sul nostro sistema nervoso. Le vene e le arterie che si diramano nei nostri muscoli si dilatano appena e, inoltre, il nostro cuore inizia a pompare moltissimo sangue.

Cosa succede allora?

Immaginate che una moltitudine di macchine circolino in autostrada e che, improvvisamente, l’autostrada finisca e tutte le macchine debbano passare per una strada secondaria. Il risultato è un collasso quasi sicuro. È la stessa identica cosa che succede al nostro corpo.

Abbiamo un cuore che invia macchine e macchine, e il resto del corpo incapace di assorbirle. Se questa situazione persiste per poco tempo o non è particolarmente intensa, l’ingorgo poco a poco si risolve.Tuttavia, quando l’intensità è continua e molto forte, possono scaturirne gravi danni.

Una delle relazioni più evidenti è quella del funzionamento del nostro sistema cognitivo con la forza del nostro sistema immunitario. Quando la nostra mente non funziona bene, è molto comune che si rivolti contro lo stesso corpo e che potenzi internamente qualche attacco che si ripercuoterà all’esterno.

In questo senso, la nostra mente è come un computer e il nostro sistema immunitario un antivirus. Se il nostro computer funziona male, disattiva l’antivirus, rendendo l’accesso dei virus molto più facile. Questa debilitazione, inoltre, non si presenta quando soffriamo di stress, ma quando lo stress scompare.
Che ruolo svolge il nostro cervello?

Non bisogna dimenticare che, dietro le nostre idee e i nostri pensieri, esiste un collegamento chimico con il nostro sistema biologico. Una struttura fondamentale è l’ipotalamo, che svolge un ruolo molto importante nella regolazione ormonale. La peculiarità di questa piccola struttura è che è tremendamente reattiva di fronte ai nostri pensieri, che si tratti di ricordi, interpretazioni di stimoli presenti o anticipazioni di fatti futuri.
Che influenza ha la nostra condotta?

Fino ad ora abbiamo parlato di come la mente può influire in maniera diretta sul nostro corpo, ma non dobbiamo dimenticare qualcosa di altrettanto importante, quanto si verifica tramite la nostra condotta. Facciamo un esempio:

Tutti attraversiamo tappe della vita che non sono particolarmente allegre o motivanti. Difatti, anche se non abbiamo mai sofferto di depressione, alcune delle sensazioni che sperimentiamo durante questi periodi assomigliano a quelle che si producono quando si soffre di questa malattia, anche se è più comune che non siano tanto intense, né ripetitive.

Ebbene, in questi periodi una delle cose che facciamo è abbandonare alcuni aspetti della nostra cura personale; è il caso della dieta. Sacrifichiamo gli alimenti che ci piacciono meno e che solitamente sono i più sani a favore di quelli che ci danno piacere.

Perché lo facciamo? È una questione di equilibrio. Tramite il gusto, proviamo ad ottenere il piacere che ci sembra di aver perso in altri aspetti della vita.

Sfortunatamente, l’immagine delle ragazze delle serie televisive sedute sul sofà, che mangiano vaschette intere di gelato dopo una rottura amorosa, è reale. È il nostro modo nocivo per far si che l’ipotalamo restituisca alla nostra mente la sensazione di benessere che abbiamo perso. È il nostro modo per evitare che compaiano pensieri negativi. Un modo controproducente per la salute del nostro corpo.

Tuttavia, la perdita di questo equilibrio non è l’unico motivo per cui trascuriamo la nostra dieta. Un altro fattore importante è che con la tristezza perdiamo la motivazione. Le ragioni (i pensieri) che prima ci sembravano importantissime per prenderci cura di noi stessi, adesso possono essere passate in secondo piano rispetto a ciò che ha provocato in noi tristezza e ci tormenta.

Azioni che prima ci sembravano quotidiane, adesso sembrano costarci care. Cerchiamo di semplificare la nostra routine, come andare al supermercato una volta usciti da lavoro, sostituendolo con una pizza a domicilio, di gran lunga più semplice.
Andare oltre il sintomo per comprenderne il messaggio

Se per esempio soffriamo di sinusiti ricorrenti, è possibile che ci sia una persona o una situazione in particolare che proprio non riusciamo a sopportare. Oppure se avvertiamo continuamente gli acufeni probabilmente ci stiamo facendo troppa pressione per portare avanti un determinato lavoro o una situazione. E ancora… se abbiamo la cifosi, forse è perché sentiamo un fardello troppo pesante da portare.
Malattie e stati interiori dell’uomo

Oggi, la metamedicina, può darci spiegazioni dettagliate sul motivo per cui ci è venuta una malattia piuttosto che un’altra. E, soprattutto, ci fornisce la chiave per il cambiamento interiore e la guarigione. Il termine “meta” deriva, infatti, dall’omonimo prefisso di origine greca che significa “andare oltre”.

Ed è proprio questo che fa la metamedicina: va oltre il risvolto fisico, oltre la tradizionale conoscenza medica. È inutile cercare di arrivare alla guarigione totale di una malattia senza eliminare la causa vera e propria, insieme ai possibili conflitti interiori. Questo non significa non dover agire anche a livello fisico con l’aiuto di terapie e farmaci, ma essere consci del fatto che non è il destino che sceglie con un tiro di dadi la sorte di ogni essere umano, ma che la casualità, in fatto di malattia, non esiste.

Claudia Rainville, specializzata in microbiologia medica, è l’ideatrice della Metamedicina. “Ogni sintomo è un messaggio”, diceva anni fa in uno dei suoi libri di successo. Grazie alla sue continue ricerche, è diventato uno strumento importante per tutte le persone malate. Il nostro corpo, secondo Rainville, è in grado di autoguarirsi ascoltando il significato dell’allarme che ci sta inviando per mezzo della malattia. Ecco un esempio di come le malattie possono essere ricondotte agli stati interiori dell’uomo.

Il cuore e la circolazione rappresentano l’amore e la gioia

Questa parte del corpo pompa gioia e amore nelle nostre vene. Una volta privati di questi due sentimenti, il cuore si “raffredda” e la circolazione rallenta. Anemia, angina, problemi cardiaci sarebbero collegati quindi al nostro atteggiamento che ci impedisce di godere dei piaceri della vita, focalizzandoci sui problemi.

Le orecchie rappresentano la capacità di ascolto

I problemi alle orecchie sarebbero collegati a qualcosa che accade intorno a noi che non vogliamo apprendere o che ci fa arrabbiare. Ad esempio, i bambini spesso sperimentano disturbi alle orecchie e a loro non è permesso di esprimere stati come la rabbia. Sono incapaci di cambiare le cose che li circondano.

La testa rappresenta noi stessi

Quando abbiamo mal di testa è perché c’è qualcosa che sentiamo non andare in noi stessi. Il mal di testa, ad esempio, può essere dovuto al fatto che ci “annulliamo” per accontentare gli altri o perché tendiamo alla perfezione e ci sforziamo troppo per raggiungerla. Pensare quanto si è ingiusti con se stessi, perdonarsi e focalizzarsi su altro potrebbe essere un modo per far scomparire il mal di testa.

I capelli rappresentano la forza

Tensioni e paure creano pressioni sul cuoio capelluto che non respira e causa la caduta dei capelli.

Gli occhi rappresentano la capacità di vedere

Un problema agli occhi potrebbe indicare qualcosa che non accettiamo di “vedere” in noi stessi, nel nostro passato, presente o futuro.

Le articolazioni indicano movimento

Rigidità, infiammazioni denotano resistenza al movimento, intesa come paura di ciò che ci attende e delle difficoltà, ma anche di essere ciò che siamo. Ad esempio, le spalle, i gomiti e i polsi ci permettono di far fluire dal cuore alle mani i nostri sentimenti di affetto, oltre che di liberare la nostra creatività. Qualsiasi problema collegato a essi può comportare una paura di espressione o di cambiamento.

Irritazioni ai seni nasali

Spesso sono la manifestazione di un’irritazione prodotta da una persona molto vicina. Ci si può sentire anche soffocati.

La schiena ci sostiene

Quando abbiamo problemi con essa, quindi, è perché non ci sentiamo sostenuti. La parte superiore è legata alla sensazione di mancanza di sostegno emotivo. La parte centrale, al senso di colpa, ciò che nascondiamo e non vogliamo vedere.

Gola: capacità di affermare noi stessi

Essa è collegata alla nostra capacità di difenderci verbalmente, di chiedere ciò che vogliamo o di esprimere ciò che siamo. Rappresenta però anche il flusso creativo del nostro corpo: quando ci sentiamo frustrati e incapaci di esprimerci, possono comparire in maniera frequente disturbi alla gola. La laringite è associata alla rabbia di non poter parlare. Se il dolore è accompagnato da un raffreddore è perché c’è anche confusione. Tonsilliti e problemi alla tiroide sono collegati alla frustrazione di non poter esprimere la propria creatività.

Sovrappeso

Rappresenta un bisogno di protezione legato sia a specifici timori che a una paura generale della vita. Amare se stessi e contrastare i pensieri negativi sono una buona base di partenza per risolvere i problemi legati al peso. Un corpo gonfio, a sua volta, rappresenta problemi allo stato emotivo, situazioni che ci fanno male.

Gambe: paura del progresso

Le vene varicose indicano che siamo in un posto di lavoro o in una condizione che ci affligge. Quando si verifica questa condizione, le vene perdono la loro capacità di trasportare energia. Ginocchia e collo sono legati alla flessibilità.
Risvolto emotivo di alcune malattie
L’anoressia e la bulimia sono la massima espressione di disgusto di sé;
L’artrite è causata da un atteggiamento critico costante verso se stessi o gli altri;
L’asma denota un amore soffocante;
Ascessi, ustioni, tagli, febbri, infezioni e infiammazioni indicano rabbia che si esprime nel corpo.

Questo quadro delle questioni inerenti alla somatizzazione del disagio ha permesso di evidenziare come spesso la malattia è un segnale e l’organo malato è il simbolo di un problema non risolto, di un nodo non sciolto.

FONTE: https://psicofisico.wordpress.com/2016/01/18/perche-le-emozioni-negative-si-trasformano-in-malattie/

camminanelsole

CONVERSIONE SINUSOIDALE

Basandoci sugli studi di Vincenzo di Spazio nel suo libro Segni e Simboli di Guarigione Emotiva (eBook)usiamo il segno grafico della sinusoide che accellera il processo di conversione del segnale (da negativo a positivo). 

Quindi quando ci sentiamo in una situazione che viviamo come negativa o in uno stato d'animo triste malinconico o cmq negativo possiamo tracciare sulla fronte con la penna per cromopuntura la sinusoide avanti e indietro per 
minimo tre volte per circa un minuto usare colore arancione oppure il rosa o il viola, ma potete sperimentare da voi quale colore usare ...
Qui al di la' del colore usato l'importante é il simbolo

buona COLOR

Tecnica di IvanoV Antar Raja

giovedì 13 ottobre 2016

La normalizzazione dei livelli di testosterone



La normalizzazione dei livelli di testosterone negli uomini

Normalizzare Testosterone livelli di produzione Maschio Isochronic Tones

battito cardiaco isocrono

White Noise per calmare e messa a fuoco

Link di questo video: https://youtu.be/0XunW7VJg0I

Questo programma non aumenta e non riduce i livelli di testosterone ma li normalizza

➤ 🔧 calo di testosterone riflette sul corpo come segue: la libido ridotto; Scendete prestazioni di potenza e la massa muscolare; Perso caratteristiche sessuali del tipo secondario; C'è stanchezza, letargia, emotività eccessiva, irritabilità; Caduta vitalità del corpo; Appare la depressione; Rallenta il metabolismo, aumenta i depositi di grasso; Ridurre la concentrazione di attenzione e capacità mentali. Negli uomini con deficit di testosterone figura formata dal tipo femminile, accumulando tessuto grasso sulle cosce, glutei e seni. Bassi livelli di ormone sono quasi sempre porta a problemi con la potenza.

➤ 🔧 aumento del testosterone è accompagnato da attività sessuale e aumento del desiderio sessuale. Nonostante questi vantaggi, un elevato testosterone contribuisce anche alla comparsa di segni negativi, tra cui: aumentando il contenuto di grasso della pelle, che dà luogo ad acne e acne; Aumentando il contenuto dei globuli rossi; Il verificarsi di apnea durante il sonno (una condizione in cui più ventilati i polmoni per un po '); Vi è il rischio di cancro della prostata; Inibizione della formazione di spermatozoi, che porta alla sterilità; L'emergere di peluria eccessiva corpo sulle zone del corpo e calvizie sulla testa.

Prima e dopo l'ascolto  bere un bicchiere di acqua pulita.

si può' ascoltare con e senza cuffie

Non utilizzare Dolby TM e l'altro sistema di riduzione del rumore.

Disattivare l'equalizzatore.

lunedì 10 ottobre 2016

GUARIRE CON IL SISTEMA CORPO SPECCHIO


Per cominciare, dobbiamo toglierci dalla testa l’idea che gli avvenimenti si svolgano in un solo modo, che esista una sola cosa chiamata «Realtà». In questo libro prenderemo in considerazione la possibilità che esistano realtà alternative, in cui gli eventi accadono in modi diversi.

Ognuno di noi è una coscienza in un corpo. Decidiamo i nostri pensieri e sentimenti; scegliamo le percezioni, e le nostre percezioni creano la nostra realtà. Le nostre percezioni sono il modo soggettivo in cui interpretiamo tutte le informazioni che entrano nella nostra coscienza dal mondo circostante. È come se ogni individuo fosse circondato da una bolla. Alcune informazioni riescono ad attraversare la superficie esterna della bolla e si manifestano alla nostra consapevolezza e attenzione,
le altre non vengono registrate consciamente, attraversano la bolla e vengono immagazzinate nei livelli più profondi della coscienza.

La bolla che filtra le nostre percezioni è colorata dalle nostre idee e convinzioni, dai nostri desideri e sentimenti; per questo può accadere che persone in bolle diverse guardino lo stesso oggetto ma ne ricavino percezioni diverse. Per esempio, una persona che è in una bolla rossa vedrà il mondo rosso, mentre una persona in una bolla blu lo vedrà blu: ovviamente, possiamo immaginare la conversazione tra i due sul colore del mondo.

Da un certo punto di vista, entrambi hanno ragione, e tutte le loro percezioni rispondono a verità.
Tuttavia, da un altro punto di vista, si può affermare che nessuna delle loro percezioni rappresenta la realtà oggettiva. Forse il mondo non è né rosso né blu. Tutto ciò che sappiamo con certezza è che una persona lo vede rosso e un’altra lo vede blu, quindi conosciamo la natura delle loro bolle, di ciascun filtro. Questo ci permette di creare una base per la comunicazione e lo scambio d’idee.

Anche se ognuno di noi assiste agli stessi eventi nel mondo esterno, le nostre rispettive bolle ne colorano l’interpretazione. L’analisi delle nostre interpretazioni permette di conoscere la natura delle nostre convinzioni e delle nostre percezioni, in quanto sono loro che «colorano» le bolle. Per esempio, chi crede che la competizione e il conflitto siano universali li vedrà dappertutto, mentre altri possono essere convinti che il mondo sia pieno d’amore, delle sue espressioni e delle reazioni provocate dalla sua assenza.

È facile intuire che le nostre percezioni ci predispongono ad agire secondo schemi che non solo si accordano al copione in base al quale interpretiamo la realtà esterna, ma, di fatto, lo creano e lo perpetuano. Per esempio, chi è insicuro del proprio partner può, in effetti, allontanarlo a causa dell’insicurezza; questa persona giustificherà allora le sue percezioni dimostrandone la fondatezza e, nello stesso tempo, essendo lei stessa l’autrice del copione.

È un po’ come la storia dell’uomo con la gomma a terra. Un tale si trova con una gomma a terra non lontano da una fattoria, in una zona isolata di campagna. L’uomo pensa: «Meno male che c’è una fattoria; sono sicuro che avranno gli strumenti adatti per riparare la gomma».

Si avvia verso la fattoria pensando: «Quegli attrezzi mi sono davvero indispensabili. Sarò generoso e darò al fattore 10.000 lire per prendere in prestito i suoi attrezzi. Sono sicuro che sarà contento».
E mentre prosegue, pensa: «Non c’è nessun centro abitato nei paraggi: se il fattore mi chiede 25.000 lire, dovrò dargliele».
Mentre arranca verso la fattoria, comincia ad arrabbiarsi: «Questo posto è proprio isolato. Se il contadino mi chiede 50.000 lire, sarò costretto a dargliele».
Quando, finalmente, arriva alla fattoria e bussa alla porta, è furioso e apostrofa il contadino, che gli ha aperto la porta, dicendo: «Allora, razza di ladro profittatore, quanto vuoi per gli attrezzi?»

Non è difficile, dunque, vedere che le nostre percezioni possono predisporci ad agire in un certo modo, e creano esse stesse il copione che seguiremo.

Quando diciamo che le percezioni creano la nostra realtà, non ci riferiamo solo ai filtri, ma anche alla piega che prendono gli avvenimenti. Intendo dire che anche le relazioni apparentemente fisiche di causa ed effetto sono diverse nelle diverse realtà.

Per esempio, chi vuole dimagrire può essere convinto che, per riuscirci, deve limitare le calorie ingerite rispetto a quelle bruciate con l’esercizio fisico. Se immette più calorie di quelle che brucia ingrasserà, mentre se ne brucia più di quante ne assume dimagrirà.
Quindi un modo per dimagrire consiste nell’assumere cibi che contengono meno calorie di quelle necessarie per digerirli. Per esempio, un cibo che ha queste caratteristiche è il pompelmo. Nell’ambito di questa realtà, dunque, se una persona mangia pompelmi può aspettarsi di dimagrire.
In un’altra realtà, le calorie hanno scarso rapporto col peso, in quanto si consumano immediatamente. Quelli che bisogna tenere sotto controllo sono i carboidrati, che vengono immagazzinati nel corpo sotto forma di grassi. Perciò chi vuole dimagrire deve ridurre l’assunzione di cibi ricchi di carboidrati. È interessante osservare che il pompelmo è considerato un cibo ricco di carboidrati: dunque, in questa realtà, se si mangiano molti pompelmi si ingrassa!

Entrambe le realtà sono vere, come può facilmente dimostrare chi crede in ciascuna di esse. Una realtà non preclude l’altra. Non è necessario che una realtà sia falsa perché l’altra sia vera. Ambedue sono vere, ma gli eventi seguono un corso diverso nell’ambito di ogni realtà.

Quindi, cosa succede se andate da un fruttivendolo, comprate un pompelmo e lo mangiate? Ingrasserete o dimagrirete?

Per prima cosa, dipende da quello che credete che vi accadrà mangiando il pompelmo. Se siete convinti che ingrasserete, ingrasserete davvero. Se credete che dimagrirete, ciò accadrà.

Se non avete idea di ciò che vi accadrà mangiando un pompelmo, non vi resta che provare per scoprirlo. A quel punto potrete riconoscervi in una realtà o nell’altra e sapere quale delle due è vera per voi. Nello stesso tempo, potete accorgervi che per un’altra persona può risultare vero qualcosa di diverso.

Qualsiasi cosa crediate sia vera, essa è vera per voi!

Qual è l’origine delle vostre convinzioni? Quando vi trovate di fronte alle convinzioni altrui, siete liberi di accettarle o di rifiutarle. Se scegliete di considerare vere le convinzioni di qualcun altro, le fate vostre. Per esempio, potete decidere che, se lo dice un esperto, dev’essere vero che mangiare pompelmi fa dimagrire. O ingrassare. A seconda di quello che decidete voi.
Un altro sistema per aggiungere una nuova convinzione nella coscienza consiste nel dedurla dall’interpretazione che fornite delle vostre esperienze.
All’inizio potete ignorare cosa sia vero per voi, potete non sapere in cosa credere. Cominciate allora
dall’esperienza. Sperimentate qualcosa. Mangiate un pompelmo, non sapendo cosa potrà accadere.

Poi esaminate gli effetti dell’esperienza. Interpretate l’esperienza in un certo modo, descrivendola a voi stessi con parole ben precise. In questo modo vi create una determinata convinzione. Decidete, per esempio, che «mangiare pompelmi mi fa dimagrire perché, quando mangio molti pompelmi, perdo peso».

Le parole che utilizzate per descrivere la vostra esperienza creano le vostre convinzioni e, quindi, la vostra realtà.

Una volta che le esperienze hanno definito le convinzioni, sono le convinzioni a definire e creare la vostra esperienza: scoprirete che qualunque cosa crediate vera, essa è vera per voi. Attirerete a voi e sarete più portati a notare le esperienze che vi danno l’opportunità di affermare la vostra convinzione.

Questo implica che qualcun altro, con convinzioni diverse, potrà considerare vero qualcosa di diverso. Significa anche che, cambiando le vostre convinzioni, modificate il modo in cui si verificano gli eventi nel vostro schema, nella vostra realtà. Quindi, se nella vostra vita c’è qualcosa che non va, prendendo in esame convinzioni diverse potete trovare un modo per far funzionare le cose diversamente, cioè nel modo che preferite. Potete trovare il sistema per ottenere ciò che volete.

Nella realtà delle scienze fisiche, a una persona può essere diagnosticato un male incurabile. In questa realtà, se nulla cambia, la persona morirà certamente. Ma se essa sceglie di esplorare realtà alternative, in cui c’è un modo per guarire, esiste una possibilità che continui a vivere in buona salute e in armonia con se stessa.

Quando si verifica una guarigione, allora, può sembrare che essa trasgredisca o contraddica alcune leggi della chimica, della biologia o della fisica. Eppure queste «leggi» non sono norme universalmente valide, ma semplici tentativi di predire un comportamento sulla base di esperienze passate e di dati empirici. Vengono considerate leggi solo finché non accade qualcosa che impone di considerare fattori ulteriori e di modificarle.

Per esempio, se gettate un oggetto in aria, esso ricade. Non importa quante volte ripetete il gesto, otterrete sempre lo stesso risultato. Potete formulare una legge secondo cui «ciò che va in alto, ritorna giù». Questo succede finché non lo gettate in alto con tale forza da sottrarlo alla gravità terrestre: allora siete obbligati a cambiare la «legge» e a prendere in considerazione altri fattori.

Il fenomeno della guarigione, anche se apparentemente sembra violare alcune leggi della biologia, della chimica o della fisica, di fatto non ne infrange nessuna. Obbedisce semplicemente ad altre leggi perché, come abbiamo detto, gli avvenimenti seguono un corso diverso all’interno di realtà diverse.

Pertanto la guarigione si presenta come una bolla alternativa alla realtà delle scienze mediche tradizionali. Ogni realtà, dentro ciascuna bolla, ci appare come l’unica esistente, ma, se abbandoniamo l’idea dell’esistenza di una sola realtà, possiamo prendere in considerazione realtà alternative, che esistono da sole o in combinazione con altre.

Alcune persone scelgono di combinare diverse realtà, prendendo da ciascuna gli elementi più adatti a loro. Altre, che secondo le scienze tradizionali non hanno più alcuna speranza, possono decidere di affidarsi totalmente a schemi alternativi.

L’importante è che facciate ciò che è meglio per voi, e che non rifiutiate nessuna idea e nessun metodo che può rivelarsi utile.

Questo libro presenta le verità, le dinamiche, le relazioni causa-effetto della bolla/realtà del Sistema di Guarigione

Corpo Specchio.

Non invalida nessun’altra realtà.

Ne fornisce semplicemente una alternativa.

Dentro questa realtà, coltiviamo la convinzione che tutto può essere guarito.

http://altrarealta.blogspot.it/2014/06/realta-alternative.html

Guarire con il sistema Corpo Specchio

Guarire con il sistema Corpo Specchio
Agire sulla coscienza per la salute del corpo
Martin Brofman

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sabato 8 ottobre 2016

LA GUARIGIONE CON LA LUCE BIANCA

Qui il guaritore userà la Luce Bianca come modello di interezza o di benessere percreare la percezione che la guarigione è accaduta. Quando il guaritore immagina lapersona piena di Luce Bianca, ciò gli fornisce la percezione che il soggetto è guarito.
La Luce Bianca è usata per la guarigione a causa di tutte le sue associazioni positive conla purezza e la spiritualità. Inoltre essa rappresenta l’interezza, poiché contiene tutti icolori dello spettro. Interezza significa benessere.
Se pensiamo a un tubo fluorescente vediamo che, quando l’energia fluisce attraverso iltubo, questo emana una luce. Quindi, la Luce Bianca può anche rappresentare l’energiache fluisce liberamente, e questo corrisponde alla nostra definizione di guarigione comeritorno all’esperienza del benessere attraverso l’eliminazione dei blocchi.
Se la Luce Bianca rappresenta l’energia che scorre liberamente, le ombrerappresentano l’energia che non scorre liberamente. Quando il soggetto è riempito diLuce Bianca ma si vedono delle ombre, il guaritore dovrebbe sapere che rappresentanosemplicemente delle tensioni, e che deve eliminarle convogliando verso quel punto altraLuce Bianca. Quando la luce incontra l’ombra, quello che rimane è luce. Quelle tensionipotevano trovarsi sia nella coscienza che nel corpo fisico o in entrambi. Le ombre che sidissolvono mostrano la dissoluzione delle tensioni.
Di conseguenza, se un guaritore sente delle tensioni nel corpo del soggetto (peresempio, sulle spalle), o è al corrente della loro presenza, saprà anche che, quandoguarderà dentro, vedrà delle ombre. Se non le vede, affinerà le sue percezioni finchénon si accorderanno con quello che lui sa essere vero a livello fisico. Raggiuntoquell’obiettivo, le ombre si dissolvono, le tensioni spariscono e la guarigione può avereluogo.
Nella guarigione classica con la Luce Bianca, il guaritore farà in modo che il soggetto siaseduto comodamente, con i piedi ben appoggiati sul pavimento, le mani aperte erilassate in grembo e gli occhi chiusi. Naturalmente, il soggetto non porterà occhiali protesi di nessun tipo. Quindi, dopo aver verificato che il soggetto è aperto e pronto perla guarigione, il guaritore potrà iniziare, assumendo la posizione standard di base diinizio guarigione «A» (fig. 36 e vedi qui)



Quando il guaritore sente l’energia nelle mani, sa che è in uno stato di coscienza idealenel quale può avvenire una guarigione. Quindi, il guaritore decide che quell’energia èLuce Bianca che irradia dalle sue mani (fig. 37).



Poi, appoggia delicatamente le mani sulle spalle della persona che deve guarire (fig. 38).Anche se, per il processo di guarigione, non è necessario toccare il soggetto, questo lorassicura e crea inoltre dei livelli di comunicazione diretta tra guaritore e soggetto.


Ricordate che il senso del tatto è associato al Chakra Verde (il Chakra del Cuore), eall’aspetto del relazionarsi con la persona che sta dentro il corpo. Le spalle sonocollegate al Chakra Blu, che è associato alla disponibilità del soggetto a essere aperto ea ricevere.
Quando il guaritore mette le mani sulle spalle del soggetto, può ricevereimmediatamente un’impressione del suo grado di apertura nei confronti del processo diguarigione.
Il tocco dev’essere leggero, senza pressione, non c’è alcun tipo di manipolazione fisicalegata a questo modo di guarire.
Il guaritore, le cui mani brillano di Luce Bianca, immagina quindi di riempire il soggettocon questa luce, partendo dalle spalle, risalendo su nella testa e poi scendendo in tutto ilcorpo, fino alle dita dei piedi, riempiendo anche il tronco e le braccia e arrivando finoalla pelle. Nel frattempo può continuare a tenere le sue mani sulle spalle del soggetto(figg. 39, 40).
Se il guaritore avverte delle difficoltà a entrare nel corpo e, di conseguenza, nellacoscienza del soggetto, può comunicare con lui in modo silenzioso, da spirito a spirito.
È come fare una conversazione immaginaria, che si svolge pressappoco così: «Sono quiper la tua guarigione, ma ho delle difficoltà a entrare. Per favore, ti puoi aprire in modoche ti possa aiutare?» Generalmente a questo punto il flusso è più facile. Se così nonfosse, ripetete quella frase a voce alta. Se ci fosse ancora resistenza, prendetene atto ecomunicatelo al soggetto, suggerendogli di lavorare con un altro guaritore, o con unaltro sistema, o in un altro momento.



Il guaritore può immaginare di riempire il soggetto di Luce Bianca nel modo chepreferisce. Può pensare che una sostanza bianca fluisca dalle sue mani e riempia ilsoggetto. Oppure, può immaginare che quest’ultimo sia pieno di milioni di tubifluorescenti che, quando vengono toccati in una certa parte del corpo dall’energiaproveniente dalle sue mani, cominciano a scintillare in quel punto.
Se il guaritore, mettendo le mani sulle spalle del soggetto, sente che  i muscoli sonotesi, sa che, quando «guarderà» dentro, vedrà delle ombre. Dopotutto, le ombre sonotensioni. Non ci sarà bisogno che gli massaggi le spalle, ma le farà splendere di LuceBianca, che proviene dalle sue mani, e la osserverà mentre dissolve le ombre, cosìcome il calore scioglie il ghiaccio. Mentre lo fa, sentirà le spalle del soggetto che sirilassano da sole sotto le sue mani, senza che lui abbia esercitato alcuna pressione.
Mentre riempie il soggetto di Luce Bianca, se immagina di vedere delle ombre e didissolverle con la luce, può ricordarsi il punto in cui le ha viste, per comunicarlo poi alsoggetto, in forma di feedback, dopo la guarigione, e fargli sapere dove ha percepito letensioni che ora sono state dissolte.
Quando vede il soggetto totalmente riempito e scintillante di Luce Bianca, ha creato lapercezione che la guarigione è accaduta. A questo punto la guarigione è completa, edegli può dire al soggetto, a voce alta: «Puoi aprire gli occhi quando lo desideri» e poiaspettare la sua risposta.
Il guaritore ha creato la percezione che la guarigione è accaduta, e ora è necessariosapere in quale grado il soggetto concorda con queste percezioni. Lo si può appurarechiedendogli: «Ti senti come prima o in modo diverso?» Per rispondere, il soggetto deveesaminare l’esperienza presente e confrontarla con quella precedente, e la sua primacomunicazione al guaritore su cosa ha provato fino a quel momento dev’esserepositiva.
Se la risposta del soggetto non ricalca questo modello, il guaritore deve dirigerel’attenzione del soggetto su quello che prova in quel momento, e incoraggiare una suarisposta sugli effetti positivi della guarigione notati fino ad allora.
Dopo aver fatto ciò, se il sintomo non è scomparso del tutto il soggetto può comunicarloal guaritore, che gli chiede di aprirsi di nuovo, come ha fatto prima, per completare laguarigione, e il guaritore può inviare Luce Bianca alla parte del corpo che non èperfettamente guarita. La riempie di Luce Bianca e dissolve le ombre rimaste, cheerano percepite come fonte di disagio.
Poi chiede di nuovo al soggetto di aprire gli occhi e gli domanda ancora se si sente comeprima, o in modo diverso. Si può continuare finché il sintomo non spariscecompletamente, o finché non giudica che il tempo dedicato alla guarigione è statosufficiente per permettere a quest’ultima di avere il suo massimo effetto.
Può provare a vedere se altre tecniche, come l’attività con i chakra o con le formepensiero, sono efficaci per la scomparsa completa del sintomo. Di solito, quando una diqueste incontra delle resistenze può essere utile combinarle.
Il guaritore può mantenere la percezione che gli effetti positivi continueranno amanifestarsi, e che il risultato completo avverrà tra breve. Diciamo che la guarigioneaccade sempre, anche quando c’è una resistenza all’abbandono totale e immediato deisintomi, in quanto anche la comunicazione e la presa di coscienza di questa resistenzapossono essere considerate come un progresso verso la completa guarigione.
Quando usiamo la Luce Bianca come pronto soccorso, la posizione fisica del soggetto èindifferente per il guaritore e il solo imperativo immediato è di riempire il soggetto diLuce Bianca per ridurre o eliminare il sintomo. Per quanto è possibile, lo si può faretoccando il paziente in qualsiasi punto, perché il senso del tatto fornisce una forma dirassicurazione, necessaria e voluta nelle situazioni di emergenza, e rappresenta anche ilmezzo per la trasmissione della sensazione di benessere fornita dalla Luce Bianca.
Se il guaritore non è abbastanza vicino al soggetto per toccarlo, è comunque possibileche immagini di riempirlo di Luce Bianca e che crei la percezione di un suomiglioramento, come se il problema inizialmente individuato si sia risoltocompletamente o sia in via di guarigione.
Mentre il guaritore mantiene questa percezione, la forma pensiero corrispondente vanell’etere, contribuendo alla co-creazione che chiamiamo realtà fisica esterna e, diconseguenza, partecipando alla guarigione effettiva a livello fisico.
Le nostre percezioni creano la nostra realtà.
Mantenete la percezione che tutto può essere guarito.

Durante la guarigione, il soggetto deve continuare a ricordarsi che la sua guarigione staaccadendo in quel momento, e che il guaritore migliore sta facendo il necessario perchéciò accada. Non mi risulta che nessun guaritore abbia bisogno dell’aiuto del soggettoper eseguire la guarigione, né, tantomeno, che quest’ultimo debba visualizzarequalcosa o pensi frasi diverse da: «La guarigione perfetta, per me, sta accadendo ora».

Guarire con il sistema Corpo Specchio 

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Agire sulla coscienza per la salute del corpo
Martin Brofman

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