... Non Solo Cromopuntura

sabato 31 maggio 2014

TEPERETH 6 ° Sephira Giugno

Giugno è rappresentato dal 6 ° Sephira nell'Albero della Vita. Tepereth, il bordo superiore è situata sulla punta dello sterno, si occupa con il Sole, astrologicamente Leo, e, di conseguenza, l'elemento del fuoco Neutral. Tepereth forma ed esprime il centro per la vita umana. E 'il luogo del visto e non visto, e il punto di Cielo e Terra collegato.

A volte è anche definito come la corona all'interno del Corpo. Qui troviamo l'immagine del Creatore all'interno dell'essere. Due bande distinte di flusso di energia orizzontalmente intorno al corpo in direzioni opposte. Questa energia si irradia come il Sole per l'intero bordi del campo visivo della persona, molto simile al sole nel nostro Universo. Questo splendore è la bellezza interiore di una persona, ed è il riflesso del "vero io" o vero sé. Tutto scorre da e qui. In questo, Tepereth è il punto di equilibrio per l'intero albero, e quando una persona si spegne ial suo centro centro, questo flusso si interrompe e un "Turbolenza mediana" accade causando tensioni all'interno della zona.

Interessante notare che nella fisiognomica facciale, Tepereth si trova sopra Yin Trang, che aiuta a influenzare la pineale (la ghiandola a forma di pigna), e quindi il terzo occhio.


Meditate su questo simbolo per 5 minuti al giorno durante il mese di giugno per aiutare prendere coscienza di se stessi e di ottenere una più profonda conoscenza di 'te stesso'. In alternativa, è possibile anche stampare questo simbolo (renderlo circa 2,5 pollici) e posizionare il bordo superiore alla punta inferiore dello sterno per i 5 minuti con gli occhi chiusi.



domenica 25 maggio 2014

TORO - TERRA ATTIVA

















Sinistra                                                                          Destra
BLU                                                                             ARANCIO
VERDE LUCE                                                            PORPORA
INFRAROSSO                                                            INFRAROSSO
GRIGIO MEDIO                                                         GRIGIO CHIARO

trattare il punto a SX e poi il punto a DX I punti si trovano a tre dita circa dalla linea centrale dell'occhio

MALATTIE PIANETA
Ghiandole linfatiche nefropatie tonsilliti purulente cistopatie,tessuto connettivo,
tumefazioni,ginecologia
BIOLOGIA
Ghiandole linfatiche Reni Vene Guance Bocca Pelle Vescica
MALLATIE SEGNO
Collo, Tonsille, laringe, organi respirazione tiroidi difterite soffocamento parotite

anche per anoressia o bulimia, regolazione energia maschile  ok per dolori al collo e cervicali con Infrarosso

venerdì 23 maggio 2014

Macrocarpa, il tonico naturale che ti serve , Fiore australiano

L'eucalipto macrocarpa è una delle piante più rare e curiose del bush, la caratteristica boscaglia selvatica australiana. Nessun altro eucalipto produce frutti di così grande dimensione, e i suoi spettacolari fiori rossi, al momento della fioritura, “scaraventano via” con forza il cappuccio del seme, facendosi largo prepotentemente tra le foglie argentate.

Un ricostituente naturalmente potente...
Una simile forza vitale viene trasmessa da Macrocarpa, l’essenza floreale preparata con questi enormi fiori color fuoco. Il rimedio svolge un’azione ricostituente e rivitalizzante e aiuta a sostenere l’organismo in tutti gli stati di stanchezza, affaticamento, esaurimento psicofisico, stress e surménage. Può trattarsi di un periodo logorante di lavoro, di eccessivo dispendio energetico causato da sforzi fisici o attività sportive prolungate, di esami faticosi, viaggi “massacranti”, convalescenza da operazioni o malattie, postumi da mancanza di riposo o di sonno …
… molto utile nei momenti "delicati"
In tutti questi casi, Macrocarpa agisce come un “tonico” generale e trasmette all’organismo una sferzata di energia e vitalità. Grazie alla sua capacità di rinforzare le ghiandole surrenali e il sistema immunitario, il rimedio può essere utilizzato per accelerare il recupero delle forze dopo qualunque tipo di malattia e, in particolare per le donne, anche durante la gravidanza o dopo un parto.
Come si utilizza
Versare 7 gocce di Macrocarpa in una boccetta con contagocce da 30 ml., aggiungere 2 cucchiaini di brandy e riempire con acqua minerale naturale. Assumere 7 gocce alla mattina e alla sera per almeno 3 settimane.

Fonte
http://goccedaurora.blogspot.it/2014/05/macrocarpa-il-tonico-naturale-che-ti.html

UNA MEDICINA ANTICA AL SERVIZIO DELLE NUOVE SCIENZE

Estratto del corso di formazione in Psicogenealogia e Cromopuntura secon...

giovedì 22 maggio 2014

La Risata


Se potrete amare e ridere completamente, con tutto il cuore,
la vostra vita si trasformerà in beatitudine e benedizione,
non solo lei ma ogni cosa intorno.


La risata è la vera essenza della religiosità. La serietà non è mai religiosa. La serietà è il frutto dell'ego, è parte della malattia chiamata ego. La risata non ha alcun fondamento egocentrico. Certo esiste una differenza tra la tua risata e la risata di un uomo religioso: tu ridi sempre degli altri, mentre un uomo religioso ride di se stesso oppure dell'intera ridicolaggine dell’essere umano. La religione non può essere altro che celebrazione della vita e la persona seria vive una vita squilibrata, deforme, pone delle barriere tra sé e la gioia dell'esistenza, non può danzare non può celebrare. La stessa dimensione della celebrazione scompare dalla sua vita. Un uomo così diventa simile a un deserto, puoi anche continuare a pensare e a fingere di essere religioso. Credi in qualcosa ma non sai nulla in prima persona. Credi nelle teorie ma un uomo troppo ossessionato dalle teorie diventa serio. L'unica preghiera reale, la sola riconoscenza per il fatto di esistere è la risata. Oggi si ride solo quando c'è una ragione per farlo, quando qualcosa ci costringe a ridere. Io debbo raccontarvi molte barzellette perché temo che voi tutti abbiate la tendenza a essere seri. Vi debbo eccitare, solo così vi scordate della serietà associata alla religione vi dimenticate delle filosofie delle teorie dei sistemi di pensiero e ritornare con i piedi per terra.


Ridere è un privilegio dell’uomo. La risata ha in sé qualcosa di divino; qualcosa che è accessibile solo all’uomo. Solo l’uomo è in grado di ridere, poiché può avere il senso dell’assurdo, del ridicolo; poiché può vedere in profondità e riconoscere tutte le stupidità che lo circondano, e che si atteggiano a saggezza, gli sciocchi che pretendono di essere intelligenti, che si atteggiano a intellettuali. Non reprimere mai; se reprimi, perderai ogni allegria, perderai qualsiasi senso dell’umorismo. La repressione distruggerà tutto ciò che di umano esiste in te. E, allorché l’umano viene distrutto, non puoi conseguire il divino, poiché l’umanità è il ponte. L’uomo è un ponte tra l’animale e il divino.

Qualche volta, quando sei nella tua stanza,


chiudi la porta e fatti un'ora solo di risate.


Ridi di te stesso.


Impara a ridere.


La serietà è un crimine e una malattia. 

Oggi si ride solo quando c’è una ragione per farlo, quando qualcosa ci costringe a ridere. Se ti raccontano una barzelletta, tu ridi perché essa crea in te una forma di stupore, di meraviglia, una sorta di eccitamento. [...] E’ un modo psicologico, molto sottile per stimolarti. Io devo raccontarvi molte barzellette, perché temo che voi tutti abbiate la tendenza a essere seri. Vi devo eccitare, solo così vi scordate della serietà associata alla religione, vi dimenticate delle filosofie, delle teorie, dei sistemi di pensiero, e ritornate con i piedi per terra! Devo continuamente riportarvi coi piedi per terra, perché avete la tendenza a essere seri, a diventare sempre più seri… e la serietà è unamalattia cancerogena!

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Ho appena parlato della risata, dei suoi poteri meditativi e medicinali. È certo che essa cambia la tua chimica interna: cambia le onde cerebrali e cambia l’intelligenza… diventi più intelligente. Parti della mente che erano rimaste addormentate, improvvisamente si svegliano. La risata raggiunge la parte più profonda del cervello, arriva fino al cuore. Chi riesce a ridere non può avere un attacco di cuore. Chi riesce a ridere non può suicidarsi. Chi riesce a ridere arriva automaticamente a conoscere il mondo del silenzio, perché quando la risata finisce, di colpo c’è silenzio. E quando la risata diventa più profonda, è seguita da un silenzio ancora più profondo. Di sicuro ti libera: dalle tradizioni, dagli inutili condizionamenti del passato. Ti dà una nuova visione della vita. Ti rende più vitale e radioso, più creativo.

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Sì, la risata è una terapia. Se fin dal principio ti viene permesso di goderti una risata di pancia, senza restrizioni, senza inibizioni, trovare il tuo buddha sarà una cosa facilissima: ti sarai liberato da ogni tipo di serietà. Sarai libero da ogni tensione, da ogni inibizione o repressione… solo in questa libertà puoi scoprire il buddha. Quindi, prima della meditazione ho riservato uno spazio speciale. Voglio che ridiate il più profondamente possibile, per potervi scaricare. Allora la meditazione diventa molto facile, niente ti può ostacolare. Il mio contributo al mondo è quello di fare del senso dell’umorismo una parte del cammino spirituale. Un uomo che non riesce a ridere è malato – di una malattia gravissima, mortale.

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Ridere è una delle cose che sono state maggiormente represse dalla società in tutto il mondo, in tutte le epoche. La società ti vuole serio. I genitori vogliono che i loro figli siano seri, gli insegnanti vogliono che gli studenti siano seri, i padroni vogliono che i servi siano seri, i comandanti vogliono che gli eserciti siano seri. A tutti viene richiesto di essere seri. Ridere è pericoloso, una cosa da ribelli. I tuoi genitori ti dicono qualcosa e tu ti metti a ridere: verrà preso come un insulto. La serietà è considerata qualcosa di onorevole e rispettoso. E così il ridere è stato così tanto represso che, sebbene la vita sia una cosa spassosa, nessuno ride. Se riesci a liberare la risata dalle sue catene, scopri, con sorpresa, che a ogni passo accade qualcosa di divertente. La vita non è seria. Solo i cimiteri sono seri, la morte è seria. La vita è amore, la vita è risata, la vita è danza e canto. Ma dobbiamo darle una nuova direzione. La tua vita è stata rovinata dal passato: ti hanno reso quasi incapace di ridere. La repressione costante della risata ti ha reso cieco al ridere, proprio come le persone che sono incapaci di vedere i colori. E l'infelicità, aggiunta alla serietà che ti fa sembrare così triste, ma se solo aggiungi una risata a questa infelicità, non ti sentirai più così triste! Guarda la vita, tutta intorno a te, e cerca di vedere il Iato buffo delle cose. Qualsiasi cosa accada ha un lato divertente, hai solo bisogno di avere il senso dell'umorismo. Voglio che il senso dell'umorismo sia una qualità fondamentale di un uomo buono, di un uomo morale, di un uomo religioso. E non c'è bisogno di darsi tanto da fare: se appena cerchi di vederlo, il lato buffo delle cose è dappertutto. La serietà è diventata quasi una parte della nostra carne e del nostro sangue. Dovrai fare uno sforzo per liberarti dalla serietà, e dovrai stare in guardia — se riesci a trovare un avvenimento divertente, non perdere l'occasione. Ci sono dappertutto persone che scivolano su una buccia di banana... solo che nessuno le guarda. Anzi, viene considerata una cosa che non va bene fare.Ridere richiede una grande saggezza, e la risata è una grande medicina. Può curare molte delle tue tensioni e ansietà: nella risata tutta l'energia può ricominciare a fluire. Non c'è neanche bisogno di aspettare l'occasione giusta. Nei miei campi di meditazione, avevo una meditazione della risata: la gente si sedeva e cominciava a ridere, senza alcuna ragione. All'inizio alcuni si sentivano un po' imbarazzati, perché non c'era una vera ragione, ma quando vedevano che lo facevano tutti... anche loro incominciavano. E ben presto, ridevano tutti quanti a crepapelle, si rotolavano per terra. E ridevano proprio del fatto che così tanta gente stava ridendo senza alcuna ragione: non ce n'era motivo... non era neanche stata raccontata una barzelletta. Non c'è niente di male... persino quando sei nella tua stanza, chiudi la porta e fatti un'ora solo di risate. Ridi di te stesso. Ma impara a ridere. La serietà è un peccato, una malattia. La risata ha una bellezza incredibile, una meravigliosa leggerezza. Ti trasmetterà questa leggerezza, e ti darà le ali per volare. La vita è piena di occasioni. Devi solo essere sensibile. Crea delle opportunità perché anche le altre persone possano ridere. Ridere dovrebbe essere una delle cose più preziose e più rispettate dell'umanità – perché solo gli uomini possono ridere, nessun animale ne è capace. E sicuramente qualcosa di superiore. Ridi un po', torna un po' bambino. Vedi di goderti la vita, non continuare ad andare sempre in giro con quella faccia seria, e scoprirai in te un benessere più sincero.


Il Buddha che ride, conosciuto anche come il Buddha della felicità o Budai

Da me vorresti qualche rimedio serio. Non ti sarebbe di nessun aiuto. Bisogna che tu diventi un po’ sciocco. La vetta più alta della saggezza contiene sempre un pizzico di follia, i più grandi saggi del mondo erano anche sicuramente molto assurdi. Nei tempi andati, in ogni corte, c’era qualcuno un po’ folle – il buffone di corte. Era una forza equilibratrice, perché troppa saggezza può essere sciocca: qualsiasi cosa, se troppa, diventa stupida. C’era bisogno di qualcuno che riportasse le cose terra terra. Nelle corti dei re un buffone era necessario, per aiutarli a ridere: la gente saggia tende a diventare seria, altrimenti, e la serietà è una malattia. A causa della serietà si perdono le proporzioni, si perde la prospettiva. Il buffone di corte diceva e faceva di tutto per riportare le cose a un livello terreno. Ho sentito di un imperatore che aveva un buffone. Un giorno l’imperatore si stava rimirando allo specchio. Arrivò il buffone, fece un salto e lo colpì coi piedi nella schiena. L’imperatore cadde contro lo specchio. Si arrabbiò moltissimo e gli disse: “Spiegami subito la ragione di questo tuo stupido gesto, altrimenti ti condanno a morte”. Il buffone rispose: “Mio signore, non avrei mai immaginato di trovarti qui, davanti a uno specchio. Credevo fosse la regina”. L’imperatore fu costretto a perdonarlo: la ragione suonava ancora più assurda dell’atto stesso. Ma per trovare una scusa simile, quello sciocco doveva essere molto saggio. Tutti i grandi saggi – Lao Tzu, Gesù – hanno una certa qualità di sublime follia. E deve essere così, perché altrimenti un saggio sarebbe un uomo insipido – avrebbe un gusto insopportabile. Deve anche essere un po’ sciocco. Solo allora le cose sono in equilibrio. Guardate Gesù – cavalca un asino e va dicendo alla gente: “Sono il Figlio di Dio!”. Guardatelo! Deve aver avuto entrambe quelle qualità. La gente avrà riso: “Dice queste parole e si comporta in questo modo...”. Ma io so che è così che si presenta la vera saggezza. Lao Tzu dice: “Tutti sono saggi, tranne me. Io sembro stupido. La mente di tutti è chiara, solo la mia sembra torbida e annebbiata. Tutti sanno cosa fare e cosa non fare: solo io sono confuso”. Cosa intende dire? Quello che sta dicendo è: “In me saggezza e stupidità si incontrano”. E quando saggezza e stupidità si incontrano, là c’è la trascendenza. Così vedi di non essere serio riguardo alla serietà. Ridici sopra, sii un po’ sciocco. Non condannare l’assurdità: ha la sua bellezza. Se riesci a essere tutte e due le cose, dentro di te avrai la qualità della trascendenza. Il mondo è diventato sempre più serio. Si spiega così l’aumento del cancro, delle malattie di cuore, della pressione alta, della pazzia. Il mondo è stato forzato verso un solo estremo. Siate anche un po’ sciocchi… Avete mai sentito di uno sciocco che è impazzito? Non è mai accaduto. Sono qua che aspetto sempre di sentire che uno sciocco è diventato pazzo. Non ne ho mai incontrato nessuno. Uno sciocco non può diventare pazzo, perché per impazzire bisogna essere molto seri. Ho anche cercato di vedere se gli sciocchi sono in qualche modo più sani dei cosiddetti saggi. Ed è proprio così: gli sciocchi hanno una salute migliore dei cosiddetti saggi. Vivono nel momento, non si preoccupano di quello che gli altri possono pensare di loro. Una tale preoccupazione diventa qualcosa come un cancro, nella mente e nel corpo. Gli sciocchi vivono a lungo e l’ultima risata è la loro. Ricordati: la vita dovrebbe avere un equilibrio molto profondo. Allora, proprio nel mezzo – nel punto d’equilibrio – puoi liberarti. L’energia si leva alta e anche tu cominci a innalzarti. Questo dovrebbe succedere per tutti gli opposti. Non essere saggio, non essere sciocco, vedi di essere entrambi, così da poter andare oltre.




~ § ~



Se riesci a ridere di te stesso, va tutto bene. La gente ride degli altri, mai di se stessa. È una cosa da imparare. Se puoi ridere di te stesso, la serietà se n’è già andata. Non le lasci alcuno spazio se riesci a ridere di te stesso. Nei monasteri Zen, tutti i monaci devono ridere. La prima cosa che si fa al mattino è ridere, la primissima cosa. Non appena il monaco si accorge che non sta più dormendo, deve saltar giù dal letto, assumere un atteggiamento buffo – come un pagliaccio da circo – e cominciare a ridere, a ridere di se stesso. Non c’è modo migliore per cominciare la giornata. Ridere di se stessi uccide l’ego, ti rende più limpido, più leggero, quando ti muovi nel mondo. E, se hai riso di te stesso, la risata di chi ride di te non ti potrà certo disturbare. Anzi, stanno semplicemente cooperando, stanno facendo la stessa cosa che hai fatto tu. Ne sarai felice. Ridere degli altri è egoistico, ridere di sé è molto umile. Impara a ridere di te – della tua serietà e di tutte queste cose. Ti può capitare di prendere molto sul serio la tua serietà. Allora invece di una malattia, ne avrai create due. E in seguito prendi seriamente anche questa cosa, e così via. Non c’è fine a una situazione del genere, puoi continuare fino alla nausea. Così è meglio se l’affronti fin dall’inizio. Non appena senti che stai diventando serio, mettiti a ridere, e cerca dentro di te dove si trova questa serietà. Fatti una risata, una bella risata, chiudi gli occhi e cerca dove è finita: la serietà si trova solo in un essere che non sa ridere. Non c’è situazione più sfortunata di questa, non si riesce a immaginare qualcuno più disgraziato di un uomo che non sa ridere di se stesso. Per cui comincia il tuo giorno ridendo di te stesso, e ogni volta che trovi un momento libero nella tua giornata… quando non sai cosa fare, fatti una gran risata. Senza motivo – solo perché il mondo intero è così assurdo, solo perché è così assurdo il modo in cui sei fatto tu. Lascia che la risata nasca proprio dalla pancia, che non sia qualcosa di mentale. Uno può anche ridere di testa, ma allora è una cosa morta. Tutto quello che viene dalla testa è morto, assolutamente meccanico. Certamente, puoi anche ridere di testa, ma la risata non raggiungerà alcuna profondità, non arriverà nella pancia, nell’hara. Non andrà giù fino alle dita dei piedi, non si espanderà in tutto il corpo. Una risata vera è come quella di un bambino. Guarda come si scuote la sua pancia, tutto il suo corpo sussulta – si rotola sul pavimento. È una questione di totalità. Ride talmente che comincia a piangere; ride così totalmente che la risata si trasforma in lacrime, cominciano a scendergli lacrime dagli occhi. Una risata dovrebbe essere profonda e totale. Questa è la medicina che prescrivo contro la serietà.




~ § ~



In alcuni monasteri Zen i monaci devono cominciare la giornata con una bella risata, e anche finirla con una risata: la prima e l’ultima cosa! Provaci. È bellissimo. Sembrerà un po’ folle perché in giro ci sono così tante persone serie; loro non saranno in grado di capire. Se sei contento, ti chiedono sempre il perché. Che domanda stupida! Se sei triste, non ti chiedono mai il perché. Lo danno per scontato: se sei triste, è tutto normale. Tutti sono tristi. Che c’è di nuovo? Anche se tu volessi raccontarglielo, non sono per niente interessati: sanno già tutto, anche loro sono tristi. Che senso ha raccontare una lunga storia? Lascia perdere! Ma se ridi senza una ragione, allora sì che se ne accorgono: ci deve essere qualcosa che non va in te. “Quest’uomo deve essere un po’ matto, perché solo i matti si divertono a ridere. Solo in un manicomio troverai qualcuno che ride”. È una sfortuna, ma le cose stanno proprio così. Potresti incontrare qualche difficoltà: se hai un marito o una moglie sarà difficile per te metterti improvvisamente a ridere alla mattina presto. Ma provaci lo stesso, è qualcosa che può darti veramente moltissimo. È molto piacevole alzarsi, uscire dal letto ogni mattina di questo umore. E senza alcun motivo! Perché non c’è un motivo. È solo che sei di nuovo qui, sei ancora vivo: è un miracolo! E sembra del tutto ridicolo! Per quale motivo sei vivo? E il mondo esiste ancora. Tua moglie sta ancora russando, e la camera è la stessa, la casa è la stessa. In questo mondo in continuo cambiamento – ciò che gli indù chiamano “maya” – almeno per questa notte non è cambiato nulla. È tutto lì: puoi sentire il lattaio e il rumore del traffico… tutti gli stessi rumori di sempre. Vale proprio la pena di ridere! Un giorno non vedrai il mattino. Un giorno il lattaio busserà alla porta, la moglie starà russando, ma tu non ci sarai. Un giorno verrà la morte. Prima di finire sottoterra, fatti una bella risata – fatti una bella risata, mentre c’è ancora tempo. Osserva come è tutto ridicolo: ogni volta inizia la stessa giornata – hai fatto le stesse cose in continuazione per tutta la vita. Di nuovo ti metterai le pantofole, correrai al bagno, ti farai la doccia: perché? Dove vuoi andare? Ti stai preparando e non hai nessun posto dove andare! Ti vesti, corri in ufficio… per che cosa? Solo per fare la stessa cosa di nuovo domani? Guarda come tutto è ridicolo, e fatti una bella risata. Non aprire gli occhi. Appena senti che il sonno se ne è andato, come prima cosa inizia a ridere, solo in seguito apri gli occhi – questo creerà una certa attitudine per tutta la giornata. Hai messo in moto una reazione a catena, una cosa ne provoca un’altra. Ogni risata ti porta a un’altra risata. Le persone invece fanno quasi sempre proprio la cosa sbagliata. Si alzano dal letto tristi, cupe, depresse, infelici… e cominciano a lamentarsi, fin dalla mattina presto. Poi una cosa tira l’altra, e tutto senza uno scopo. Si arrabbiano… è qualcosa di veramente sbagliato perché cambia il tono di tutta la giornata, crea un modello che verrà poi seguito per tutto il giorno. La gente dello Zen è molto più sana. Nella sua follia è molto più sana di te. Comincia con una bella risata… e vedrai che così sentirai per tutto il giorno che questa risata continua a spumeggiare dentro di te, pronta a esplodere in ogni occasione. Ci sono così tante cose ridicole che accadono in giro! Dio starà per morire dalle risate: sono secoli, un’eternità, che continua a vedere tutto ciò che c’è di ridicolo nel mondo. La gente che ha creato, e tutte le altre assurdità: è proprio una farsa. Probabilmente sta ridendo. Se diventi silenzioso, dopo la risata, un giorno ti accorgerai che anche dio sta ridendo, sentirai l’intera esistenza ridere, gli alberi e le pietre e le stelle… insieme a te. Il monaco Zen va anche a dormire alla sera con una risata. Il giorno è finito, è finita di nuovo la commedia; ridendo lui sembra dire: “Arrivederci, e se sopravvivo, domani mattina ti saluterò di nuovo con un risata”. Prova! Inizia e finisci la giornata con una risata, e vedrai che tra questi due momenti, a poco a poco, ci saranno sempre più risate.




~ § ~



La risata è iniziata con Mahakashyapa e ha poi continuato a esistere ininterrottamente nella tradizione Zen. Nessun’altra tradizione è veramente in grado di ridere. Ridere appare così irreligioso, profano, che è impossibile immaginare Gesù che ride, è impossibile pensare a Mahavira che ride. Non puoi proprio concepire Mahavira che si fa una bella risata di pancia, o Gesù che ride fragorosamente. No, la risata è stata sempre negata e la tristezza è diventata, in un certo senso, qualcosa di religioso. Un famoso pensatore tedesco, il conte Keyserling, ha scritto che la salute non è religiosa. La malattia ha delle qualità in sintonia con la religione, perché una persona malata è triste, priva di desideri: questo non perché si sia lasciata alle spalle tutti i desideri, ma solo perché è troppo debole. Una persona sana vuole ridere, vuole godersi la vita, vuole essere allegra, non può essere triste. Quindi le religioni hanno cercato in tanti modi di renderti malato: digiuna, reprimi il corpo, torturati. Diventi triste, pensi a suicidarti… ti crocifiggi da solo! Come farai a ridere? La risata nasce dalla salute, è energia che trabocca. Ecco perché i bambini possono ridere, e la loro è una risata totale. Tutto il corpo ne viene coinvolto, quando ridono ti sembra che ridano anche le dita dei piedi. Tutto il corpo, ogni cellula, ride e vibra. Sono così pieni di salute, così vitali: l’energia fluisce. Un uomo triste è un bambino malato, mentre un vecchio che ride è ancora giovane. Persino la morte non può invecchiarlo, nulla può renderlo vecchio. La sua energia fluisce ancora e trabocca, ne è sempre inondato. La risata è un diluvio di energia. Nei monasteri Zen hanno continuato a ridere e ridere e ridere. La risata diventa preghiera solo nello Zen, perché Mahakashyapa è stato il primo a iniziare. Venticinque secoli fa, in una mattina che era proprio uguale a questa, Mahakashyapa ha dato vita a una nuova tendenza, completamente nuova, sconosciuta alla mente religiosa del passato: si è messo a ridere. Si è messo a ridere di tutta l’idiozia, di tutta la stupidità. E Buddha non l’ha condannato; anzi, al contrario, gli ha detto di avvicinarsi e gli ha dato un fiore e ha parlato alla folla. Quando la folla ha sentito la risata, avrà pensato: “Quest’uomo è impazzito. Quest’uomo non ha rispetto per Buddha. Come puoi ridere in presenza di un buddha? Quando un buddha è seduto in silenzio, come puoi ridere? Quest’uomo non ha alcun rispetto”. La mente dirà che tutto questo è mancanza di rispetto. La mente ha le sue regole, che il cuore non conosce; il cuore ha le proprie regole, ma la mente non ne ha mai sentito parlare. Il cuore può ridere eppure continuare a essere rispettoso; la mente non può ridere, può solo essere triste ed essere molto rispettosa. Ma che genere di rispetto è quello che ti impedisce di ridere? Con la risata di Mahakashyapa, è iniziato qualcosa di nuovo e nel corso dei secoli questa risata è andata avanti. Solo i maestri Zen, e i discepoli dello Zen, ridono. Tutte le religioni sono diventate malate perché la tristezza è diventata sempre più importante. I templi e le chiese assomigliano a dei cimiteri: non hanno affatto un’aria di festa, non ti danno un senso di celebrazione. Cosa vedi se entri in una chiesa? Non la vita, ma la morte: Gesù crocifisso è l’ultimo tocco nel quadro della tristezza. Puoi forse ridere in chiesa, danzare, cantare in chiesa? È vero, ci sono dei canti, ma sono tristi, e la gente è seduta con la faccia lunga. Non è una sorpresa che nessuno voglia andare in chiesa: è solo un dovere sociale da adempiere. Non sorprende che nessuno si senta attratto dalla chiesa: è una formalità. La religione è diventata una cosa della domenica. Per un’ora puoi tollerare tutta quella tristezza. Mahakashyapa si mise a ridere davanti a Buddha, e da allora i monaci zen, i maestri, hanno fatto cose tali che le menti religiose – le cosiddette menti religiose – non riescono nemmeno a concepire. Se hai visto qualche libro Zen, forse hai visto anche qualche ritratto, qualche dipinto di un maestro Zen. Nessuno di questi ritratti è fedele all’originale. Se guardi il ritratto di Bodhidharma o quello di Mahakashyapa, non sono ritratti fedeli del loro viso, ma ti basta guardarli per avere la sensazione della risata. Sono spassosi, ti fanno ridere.


La meditazione della risata


Appena ti svegli, la prima cosa da fare… non aprire gli occhi. Appena senti che il sonno se ne è andato, inizia a ridere mentre sei ancora a letto. Per i primi due o tre giorni sarà difficile, ma poi arriverà, e arriverà come un’esplosione. All’inizio è difficile perché ti senti stupido: perché stai ridendo? Non c’è motivo. Ma a poco a poco continuerai a sentirti stupido ma riderai della tua stupidità – e a quel punto prenderà il sopravvento. Allora diventerà irrefrenabile: riderai di tutta questa assurdità. Poi qualcun altro – tua moglie, la tua ragazza, il vicino – inizierà a ridere, vedendo come sei stupido, e questo ti sarà di aiuto. La risata può diventare contagiosa. Prova. Ridi ogni mattina e, se ti diverti, anche ogni sera prima di andare a dormire.

http://oshorajneesh.jimdo.com/la-risata/

martedì 20 maggio 2014

POTENZIARE IL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE simboli

Come operare attivamente questa trasformazione? Una manovra molto efficace è quella di scrivere su un foglio il contenuto emozionale negativo (come viene proposto in appendice).
L’azione dello scrivere consente di eseguire un salto quantico nel processo di traformazione.
Scrivere permette di isolare e condensare in ambito extracorporeo (fuori da me) il magma informe e
doloroso delle memorie. Ora ho la possibilità di vedere le mie emozioni, posso acquisire una distanza visiva da questo contenuto disturbante; la manovra è completa solo se rispetta la sequenza di intenzione, azione e ripetizione. In altre parole il primo passaggio è quello di immaginare il contenuto di quanto scriverò sul foglio (intenzione). Il secondo passo è quello di scrivere sul foglio il contenuto emozionale disturbante, facendo attenzione nella chiarezza dei dettagli, come se dovessi spiegare a un estraneo il motivo del mio malessere (azione).
Per potenziare il processo di trasformazione, si disegna il simbolo della sinusoide sull’affermazione
negativa..


Il messaggio espresso sullo scritto deve essere il più chiaro possibile e non generico, come potrebbero
essere la frasi del tipo sono triste, sono preoccupata, sono angosciata. Debbo confrontarmi con il vero nodo del conflitto per lanciare un messaggio coerente:
sono triste, perché Mario mi ha lasciata senza preavviso per mettersi con Antonella.
Bisogna far precedere lo scritto con la data precisa in cui viene redatto (datazione del messaggio), in modo da localizzare nella dimensione del Tempo il contenuto emozionale disturbante.
Scrivere a mano evitando l’uso del computer, mette in luce non soltanto la nostra personalità, ma esibisce un’informazione vibrazionale unica, perché legata al contenuto dell’affermazione negativa. Inoltre il foglio sul quale scriviamo il messaggio, deve essere bianco e intonso (privo di intestazioni).
In ultimo, seguendo le indicazioni dello studioso Erich Koerbler, sigliamo l’affermazione con il segno
grafico della sinusoide, che accellera il processo di conversione del segnale (da negativo a positivo). 



















Il terzo e ultimo passaggio è quello relativo alla lettura quotidiana della frase fino al momento in cui si
diluisce ogni moto emozionale (ripetizione). La corretta esecuzione della magica sequenza (intenzione
> azione > ripetizione) può essere applicata non soltanto nel caso di affermazioni negative, ma anche quando si desideri realizzare un programma o un progetto che ci sta a cuore (applicando il segno Y).


Il segno Y viene utilizzato come segno di rinforzo positivo. In natura troviamo questa forma nella
struttura tridimensionale delle immunoglobuline, nella biforcazione degli alberi e dei corsi d’acqua,
nella ramificazione delle corna nei mammiferi.
questo segno viene disegnato direttamente sulla frase a carattere positivo per rinforzane la potenza del messaggio (segno di rinforzo delle affermazioni positive).





lunedì 19 maggio 2014

Dormite. Il cervello espelle le tossine durante il sonno





Uno studio finanziato dal National Institute of Neurological Disorder and Stroke (NINDS), parte del NIH (National Institut of Health), ha scoperto che durante il sonno il cervello è in grado di liberarsi delle tossine. La cosa accade perché lo spazio fra le cellule cerebrali, mentre dormiamo, aumenta, permettendo l’eliminazione di sostanze dannose. Durante le ore di veglia si possono accumulare un certo numero di tossine, che possono essere l’anticamera di malattie o declino cognitivo.

Sembrerebbe un aspetto da non sottovalutare nella cura e nella prevenzione delle malattie: il sonno avrebbe un ruolo molto importante se lo studio in questione, condotto su modelli murini, trovasse ulteriori conferme.

“Il sonno cambia la struttura cellulare del cervello. Sembra essere uno stato completamente diverso”, ha detto Maiken Nedergaard, dell’Università di Rochester di New York, e primo autore dello studio.

Per secoli, gli scienziati e filosofi si sono chiesti perché le persone dormono e come questo influenzi il cervello. Solo di recente gli scienziati hanno dimostrato che il sonno è importante per la memorizzazione dei ricordi. In questo studio, il dottor Nedergaard e i suoi colleghi inaspettatamente hanno scoperto che il sonno può essere anche il periodo in cui il cervello si purifica dalle molecole tossiche.

I loro risultati, pubblicati su Science, mostrano che durante il sonno, un sistema chiamato glinfatico si può aprire, lasciando che il flusso attraversi il cervello. Nedergaard ha recentemente scoperto che il sistema glinfatico aiuta a controllare il flusso del liquido cerebrospinale, un liquido che circonda il cervello e il midollo spinale.

“È come se il dottor Nedergaard e i suoi colleghi avessero scoperto una rete di tunnel nascosti e questi risultati entusiasmanti evidenziano la potenziale importanza della rete nelle normali funzioni del cervello”, ha detto Roderick Corriveau, direttore del programma di NINDS.

Pubblicato sulla rivista Science, lo studio è stato condotto su modello animale iniettando del colorante nel liquor di un gruppo di topi, per poi osservare come questo scorreva nel cervello. Al tempo stesso, veniva monitorata l’attività elettrica cerebrale.
Ciò che è immediatamente apparso era la differenza nello scorrere del colorante nelle due diverse situazioni: durante la veglia e durante il sonno. Nello specifico, i ricercatori hanno scoperto che durante il sonno il liquido scorreva rapidamente, mentre scorreva a malapena durante la veglia.


Inizialmente i ricercatori hanno studiato il sistema iniettando colorante nel liquido dei topi per vederlo scorrere attraverso il loro cervello monitorando contemporaneamente l’attività elettrica del cervello. Il colorante scorreva rapidamente quando i topi erano inconsci, sia addormentati che anestetizzati. Al contrario il liquido a malapena scorreva quando gli stessi topi erano svegli.

“Siamo rimasti sorpresi da quanto poco il flusso scorresse nel cervello quando i topi erano svegli”, ha detto il dottor Nedergaard . Inoltre, ha aggiunto l’esperto “la posizione delle cellule del cervello cambia notevolmente tra stati di coscienza e inconsci”.

Per verificare questa idea i ricercatori hanno utilizzato elettrodi inseriti nel cervello per misurare direttamente lo spazio tra le cellule cerebrali. Essi hanno scoperto che lo spazio all’interno del cervello è aumentato del 60 per cento quando i topi erano addormentati o anestetizzati.

“Questi sono alcuni dei cambiamenti nello spazio extracellulare”, ha detto Charles Nicholson, professore presso la New York University.

Alcune cellule cerebrali, chiamate glia,controllano il flusso attraverso il sistema glinfatico. La noradrenalina è un ormone eccitante che controlla anche il volume delle cellule. Gli scienziati hanno poi trattato i topi con farmaci che bloccano la noradrenalina inducendo un aumento del flusso del liquido cerebrale e lo spazio tra le cellule, sostenendo ulteriormente il legame tra il sistema glinfatico e la coscienza.

Precedenti studi suggeriscono che le molecole tossiche coinvolte nei disordini neurodegenerativi si accumulano nello spazio tra le cellule cerebrali. In questo studio, i ricercatori hanno testato se il sistema glinfatico controllasse questo accumulo iniettando nei topi con la proteina beta amiloide fra le cause dell’Alzheimer. I ricercatori hanno potuto osservare che nei topi svegli la proteina non veniva smaltita, mentre nei topi che dormivano la proteina veniva smaltita durante il sonno.

“Questi risultati possono avere vaste implicazioni per molteplici disturbi neurologici”, ha detto Jim Koenig, direttore del programma di NINDS. “Questo significa che le cellule che regolano il sistema glinfatico possono essere nuovi obiettivi per il trattamento di una serie di disturbi”.

Fonte scientifica http://www.sciencedaily.com
http://www.dionidream.com/dormite-il-cervello-espelle-le-tossine-durante-il-sonno/

Per problemi di insonnia
http://cromopuntura-cromos.blogspot.it/2013/04/attivare-netzhhod-yesod-allinterno.html

venerdì 16 maggio 2014

Il miele di fiori di Manuka: uno dei più potenti antibatterici naturali al mondo


Che cos’è il Miele di Manuka?

I cespugli di Manuka si ricoprono ogni anno di fiori bianchi per quattro settimane. Durante l'estate, i versanti delle montagne e delle valli ricoperti di cespugli di Manuka appaiono come innevate. Durante queste quattro settimane le api sono estremamente occupate nella raccolta del nettare dai fiori di Manuka.

Se per anni tutti i mieli sono stati riconosciuti per i loro effetti benefici, studi clinici hanno confermato la presenza di un agente antibatterico nel Miele di Manuka che lo contraddistingue da tutti gli altri. Il Miele di Manuka viene raccolto dalle piante appartenenti alla famiglia del Leptospermum, che conferiscono al miele un’alta percentuale di metilgliossale, il principio attivo naturale, conosciuto come MGO.


É stato scientificamente provato che l’MGO è alla base dell’attività antibiotica del miele di manuka, apportando al nostro organismo numerosi benefici. Il Miele di Manuka è l’unico con un’alta carica antibatterica e attività antibiotica, conosciuto per i suoi effetti benefici.

Dal gusto ricco, questo miele così particolare proviene dalle coste della Nuova Zelanda, dai cespugli 
che crescono nelle aree remote ed incontaminate da 80 milioni di anni.

Come reazione alle sfide dell'isolamento, i cespugli di Manuka hanno cominciato a produrre composti dalle proprietà antibatteriche, anti fungine ed antibiotiche che hanno potenziato la salute di uccelli ed insetti che si nutrivano dei loro fiori e del nettare. Questi impollinatori prosperavano ed i cespugli di Manuka continuavano a fiorire.


giovedì 15 maggio 2014

Transomatic Dialogue


Tra terapia e meditazione

Il secondo corpo, il corpo eterico, è quello che ci è più accessibile, in quanto la sua connessione con il corpo fisico è molto, molto stretta... La psicosomatica, la medicina olistica, l’agopuntura e molte delle pratiche e terapie più diffuse, dal tai-chi al chi-kung, dal respiro al rebirthing e all’ipnosi lavorano su questo corpo per propagare poi i loro effetti sul corpo fisico..

La maggior parte delle malattie infatti sono a base psicosomatica, non basta considerarne solo i sintomi a livello fisico, nascono dal secondo corpo ed è lì che è più efficace intervenire.

Di questo abbiamo parlato con Devageet, medico e terapista, che seguendo alcune indicazioni dategli direttamente da Osho ha messo a punto il processo terapeutico del Transomatic Dialogue.

OTI: Osho dice: “Quando ti ammali, nel settantacinque per cento dei casi la malattia viene dal secondo corpo e poi contagia il primo”. C’è qualche connessione con il tuo lavoro?

Devageet: Molte malattie sono malattie legate alla mente e alle emozioni e non hanno alcuna ragione di essere dal punto di vista funzionale, ma nascono da credenze distorte, da malintesi. Se pensi di non meritare amore, di non esserne degno – se ci credi profondamente a causa delle tue esperienze infantili – vivrai in modo da non nutrire te stesso e questo si manifesterà sia in storie d’amore infelici che in un sistema immunitario inefficiente. E saranno le credenze acquisite nell’infanzia a creare tutta la situazione!


Puoi chiamare tutto questo il tuo secondo corpo energetico. Se voglio sapere cosa fa il secondo corpo ti metto in trance e glielo chiedo direttamente. Il corpo energetico sa esattamente cosa sta succedendo. E questa è la cosa straordinaria del TD: che permette al corpo di parlare attraverso la tua voce. La verità è che i tuoi corpi sottili sanno esattamente di cosa hai bisogno...



mercoledì 14 maggio 2014

CONGESTIONE NASALE? PROVA QUESTO




Congestione nasale? Prova questo!

Anche senza utilizzare l'olio di base o olio essenziale ... anche solo il massaggio fa miracoli

Phana Marma è un punto fantastico per contribuire a ridurre / spostare muco (Kapha) nella testa. E 'anche una marma vitale quando si tratta di portare il Prana nell' essere.

Con il dito indice, massaggio in senso antiorario (se stai guardando il tuo) per 5 minuti, poi in senso orario per 5 minuti. Si può massaggiare anche in modo deciso.

Antiorario movimento si snoda il pacchetto energetico della marma, la pulizia e riducendo la spazzatura ... mentre il movimento in senso orario rafforza e ristabilisce la marma con sana energia.

Provalo oggi, se avete qualche congestione del seno nasale ...

Inoltre, è possibile massaggiare  ( in senso orario) con canfora, eucalipto o di olio di menta piperita per aprire i seni, stimolare i sensi e contribuendo ad alleviare il mal di testa. Potete anche provare l'olio di albicocca o olio di senape e (buone espettoranti).

venerdì 9 maggio 2014

Punti Morfogenetici

Punti Morfogenetici:
Meridiano di Vescica

BL-2 Zǎn Zhú 攒竹
(Raccogliere Bambù)


Sul punto BL-2 del Meridiano della Vescica, il libro "Acupuncture, Meridian Theory and Acupuncture Points" di Li Ding afferma: "Zan significa raccogliere insieme, con riferimento al movimento delle sopracciglia nell'atto di aggrottarsi. Zhu significa foglie di bambù e si riferisce alla forma del sopracciglio; quando si aggrottano, le sopracciglia sembrano pezzi di foglia di bambù. Il punto si trova all'estremità mediale del sopracciglio, da cui il nome Zanzhu (raccogliere le sopracciglia)".

Metaforicamente parlando, è possibile "raccogliere bambù" dalle sopracciglia nel punto di agopuntura BL-2 Zanzhu? Nell'uomo no, ma in alcuni animali sì, come mostrato sotto. Ciò indica (ancora una volta) che gli antichi cinesi, benché non avessero disegnato mappe dei sistemi di agopuntura degli animali, "sapevano" che alcuni animali avevano i loro propri meridiani e punti. Nella figura del cucciolo di elefante marino sotto a destra, oltre al punto BL-2 molto evidente è anche visibile il punto extra Bitong (o Shangyingxiang), composto da un singolo ciglio su entrambi i lati del naso.







Punti Morfogenetici:
Dumai Vaso Governatore
GV-20 Bǎi Huì  
(Cento Riunioni)

Baihui, il punto GV-20 di Dumai, Vaso Governatore, è uno dei punti più importanti, che agisce su varie funzioni mentali e fisiche. Viene chiamato Bai Hui perché "numerosi" canali si incontrano qui. Proprio in questo punto, contrariamente ai mammiferi, alcuni uccelli hanno fatture somatiche speciali, come un piccolo ombrello di piume nel pavone e nel fagiano siamese (figure sotto), una sorta di ventaglio nel serpentario (secretary bird), e un ciuffo in talune varietà di anatra e oca. Questo "sarebbe" un punto con proprietà morfogenetiche già nei primi stadi dell'evoluzione, dove gli uccelli sono i primi animali a sangue caldo (gli ultimi animali a sangue freddo essendo i rettili). Sappiamo che il calore si dirige fisicamente verso l'alto, come gli uomini gli uccelli hanno la postura eretta, e Baihui si trova sulla sommità del capo e di conseguenza del calore. La particolare fattura somatica localizzata in questa posizione potrebbe dunque essere un modo per controllare la dissipazione del calore (in taluni mammiferi effettuata attraverso il sudore).





 Fonte http://www.agopunturascientifica.it/nuove-scoperte.htm

Punto BL 2 per dolori  e rigidita' del collo

Punto GV 20 per cefalee ,vertigini, acufeni,senso di rumore alla testa,deficit di memoria depressione.
insonnia, perdita do coscienza,debolezza

mercoledì 7 maggio 2014

TUTTO SULL'AGLIO

Aglio – Antica ricetta tibetana – e molto di più

Nell’anno 1972 da una spedizione patrocinata dall’UNESCO, fra le rovine di un antico monastero tibetano, fu ritrovata la ricetta di un antico medicamento cinese a base di aglio scritta su tavolette di argilla e tradotta in diverse lingue nel 1976.

Studi hanno appurato che le tavolette ritrovate possano risalire anche a 5.000 anni a.C..

EFFETTI

Il diaframma miocardio malato;
Arteriosclerosi;
Sinusite;
Ipertensione;
Malattia polmonare;
Artrite e reumatismi;
Vari disturbi della vista e dell’udito;
Impotenza;
Mancanza di appetito;
Gastriti, ulcere dello stomaco e le emorroidi;
Cancella il corpo di grassi e pietre (rene, Gallo);
Migliora il metabolismo e quindi tutti i vasi sanguigni (ri) diventa elastico;
Si scioglie i coaguli di sangue;
Regola il peso corporeo;

E forse la più importante:
Assorbe eventuali tumori interni ed esterni
By Alexander Luce, HumansAreHealthy.com ...


LA PREPARAZIONE

Si tagliano a pezzettini e si schiacciano con un mortaio 350 g di aglio (possibilmente da agricoltura biologica) dopo aver tolto il rivestimento dei bulbi.

Mettere la poltiglia ottenuta in una bottiglia e aggiungere a questo 300 g di alcool etilico da alimenti a 95° gradi.

Tappare ermeticamente e conservare la bottiglia per 10 giorni in luogo buio, fresco e ventilato.

All’undicesimo giorno filtrare attraverso il cotone o una tela bianca, spremendone il residuo.



martedì 6 maggio 2014

LE DITA DEI PIEDI E I MERIDIANI ENERGETICI



Le dita dei piedi rappresentano le terminazioni “sottili” di questi punti d’appoggio. Ne costituiscono i “dettagli”, le “rifiniture” e, di conseguenza, sono le terminazioni delle nostre posizioni, i dettagli delle nostre convinzioni oppure ancora le punteggiature dei nostri atteggiamenti relazionali. Ogni dito rappresenta a sua volta un dettaglio particolare, una modalità o una fase specifica che può essere decodificata mediante il meridiano energetico che termina o che comincia sul dito in questione. In quanto elemento periferico e di rifinitura della relazione, permette all’individuo di servirsene facilmente come mezzo di “feedback”, di ritorno sull’azione. Grazie a ciascun dito e ai punti energetici che si trovano sulle loro estremità, l’individuo può stimolare o scaricare inconsapevolmente, ma efficacemente le eventuali tensioni che vi si trovano. In questo senso le dita dei piedi sono, come le dita delle mani, al contempo i luoghi e i mezzi privilegiati di numerosi piccoli “atti mancati” quotidiani che ci appaiono rischiosi o privi di significato. Ma, in realtà, non è mai per caso che ci scottiamo, ci schiacciamo o ci sloghiamo un determinato dito. Si tratta ogni volta di un processo “leggero”, ma netto della ricerca di un’espressione o/e della liberazione di una tensione relazionale. Questo processo può esistere in quanto il punto energetico che si trova all’estremità di ciascun dito è definito “punto sorgente” o “punto di primavera”. E’ il punto della potenziale rinascita dell’energia, grazie alla quale può fare la sua comparsa una nuova dinamica o mediante la quale la vecchia dinamica può “rigenerarsi” e cambiare polarità..


L’alluce
E’ l’unico dito del piede dove si dipartono ben due meridiani energetici, quello della Milza-pancreas e quello del Fegato. E’ il dito basilare del nostro appoggio relazionale, di ciò che siamo. E’ per questo motivo che durante la menopausa (perdita della fecondità, quindi del valore femminile) si sviluppa frequentemente una deformazione di questo dito chiamata alluce valgo. I traumi o le tensioni relativi a questo dito indicano che avvertiamo un’analoga tensione nella nostra relazione con il mondo, sia sul piano materiale (lato interno del piede), sia su quello affettivo (lato esterno del piede).
L’alluce rappresenta la nostra “testa”, la mente, la ragione, l’intelligenza…(Lux)

Il secondo dito del piede- Melluce

In questo dito termina il meridiano dello Stomaco, ossia quello che governa il nostro rapporto con la materia, la nostra digestione di tale materia. vesciche, duroni, malattie o traumi di questo dito ci parleranno della nostra difficoltà a gestire certe situazioni materiali o professionali.
Rappresenta il dito della volontà, la leadership (Lux)

Il terzo dito del piede – Trillice

In questo dito non confluisce alcun meridiano organico, ma è in relazione “indiretta” con il Triplice Riscaldatore. E’ il dito centrale, quello dell’equilibrio e della coerenza dei nostri atteggiamenti relazionali. Le malattie di questo dito indicano pertanto che incontriamo qualche difficoltà ad equilibrare le nostre relazioni e ciò soprattutto in termini di futuro. La paura di procedere in avanti e nella maniera adeguata può esprimersi attraverso questo dito.

Il quarto dito del piede- Pondulo
E’ il dito nel quale confluisce il meridiano della Cistifellea. Rappresenta i dettagli delle nostre relazioni con il mondo, nel senso di ciò che è giusto e ingiusto, della ricerca della perfezione. Quando avvertiamo tensioni, crampi o dolori in questo dito, ciò significa che viviamo una situazione relazionale difficile in termini di giusto ed ingiusto. Si tratta di una relazione che non ci soddisfa sul piano delle condizioni e della qualità di tali condizioni.
E’ anche il dito che rappresenta la creatività, dell’affettività (Lux)

Il quinto dito del piede- Mellino
L’ultimo dito è quello in cui termina il meridiano della Vescica. E’ il meridiano dell’eliminazione dei liquidi organici e degli “antichi ricordi”. Quando urtiamo questo dito, cosa estremamente dolorosa, cerchiamo di eliminare vecchi ricordi o antichi schemi relazionali. Tentiamo di cambiare inesorabilmente antiche abitudini, modalità di relazione con il mondo e con l’altro che non ci soddisfano più. Attraverso il trauma o la sofferenza (corpo, ferita, distorsione, etc), stimoliamo le nostre energie per facilitare l’eliminazione di queste antiche modalità al fine di poterle rimpiazzare con altre.
Rappresenta la sessualità, l’eros…

Naturopratika

GINSENG

ginseng cover 
Il ginseng (Panax ginseng) è un rimedio naturale universalmente riconosciuto ricavato dalle radici di alcune piante perenni appartenenti alla famiglia delle Araliaceae. Esso è utilizzato tradizionalmente da secoli come tonico e stimolante per l'organismo soprattutto in Cina, Corea, Giappone e Russia. Nell'antichità rappresentava un rimedio tanto potente e ricercato che il suoprezzo poteva essere pari a quello dell'oro.


Oltre che come tonico generale per il corpo e per la mente, il ginseng veniva utilizzato soprattutto nella cura degli stati febbrili. Ora ne vengono effettuati anche altri utilizzi, in particolare in caso di affaticamento e difficoltà di concentrazione. E' interessante conoscere il significato del nome ginseng, che lega due termini come gin (uomo, umano) e seng (radice).
Proprieta' e benefici

Il ginseng contiene 12 tipi di sostanze chimiche bioattive, una delle quali è considerata in grado di diminuire i livelli della glicemia e di migliorare gli effetti dell'insulina. Il ginseng presenta inoltre proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antidepressive e afrodisiache. E' in grado di diminuire i livelli di colesterolo nel sangue e ha effetti positivi sulla circolazione sanguigna, sulla memoria e sulla concentrazione. E' considerato inoltre in grado di migliorare la funzionalità polmonare.


Può essere utile per rivitalizzare un fisico debilitato e per ridurre il senso di stanchezza e la capacità di resistere alla fatica, in quanto il ginseng può stimolare la produzione di adrenalina. Per questo motivo, l'assunzione di ginseng è spesso raccomandata a coloro che devono sostenere ingenti sforzi fisici. E' inoltre raccomandato nei periodi di convalescenza, poiché stimola il processo di guarigione.
E' inoltre importante conoscere le proprietà nutritive del ginseng che possono essere utili a tutti, indipendentemente dall'età. Poiché stimola il funzionamento delle ghiandole endocrine, il ginsengaccresce l'assorbimento delle vitamine e dei sali minerali. Inoltre è in grado di aiutare l'organismo ad adattarsi a condizioni esterne sfavorevoli, come il freddo, lo stress e la malnutrizione. La quantità di componenti attivi presenti nelle radici aumenta con il passare del tempo, tanto che si ritiene che il gingseng sia da considerarsi pienamente maturo quando la pianta raggiunge un'età di sei anni.

Impieghi tradizionali

ginseng2
Secondo la medicina tradizionale cinese, il gingseng può essere utilizzato sia per il trattamento dell'ipertensione che dell'ipotensione, in caso di anemia, artrite, insonnia, problemi digestivi e periodi di forte stress. Viene impiegato nella cura del diabete, degli stati di debilitazione, della depressione e per rallentare il processo di invecchiamento dei tessuti dell'organismo.
Poiché è anche uno stimolante per il sistema immunitario, il gingseng è raccomandato in caso di abbassamento delle difese dell'organismo, soprattutto nei periodi invernali, in si può essere più di frequente soggetti a raffreddore e febbre. E' d'aiuto in caso di affaticamento mentale sia per i giovani che per gli adulti e gli anziani. E' anche raccomandato in caso di mal di mare e di mal d'auto (cinetosi).

Precauzioni

Il ginseng può interagire con l'azione dei medicinali eventualmente assunti. Per questo motivo, se si sta seguendo una cura farmacologica, è bene rivolgersi al proprio medico prima di decidere per l'assunzione del ginseng. Il ginseng può rappresentare uno stimolante troppo potente per le persone molto sensibili, che dovrebbero sospenderne o diminuirne l'assunzione in caso avvertano dei problemi in proposito.

Dove trovarlo


Il ginseng può essere reperito sotto forma di polvere, capsule da inghiottire, pastiglie da sciogliere in bocca, preparato per infusi o integratore alimentare. Può essere acquistato in erboristeria, in farmacia o nei negozi del commercio equo (dove è reperibile la Maca, conosciuta come ginseng peruviano).
Il ginseng è inoltre utilizzato per aromatizzare prodotti alimentari come caffè, cioccolato, tisane, tè nero e tè verde. La radice secca del ginseng può essere acquistata in erboristeria per lapreparazione di infusi ed utilizzata in una dose consigliata compresa solitamente tra gli 0,5 e i 2 grammi al giorno.
Marta Albè


domenica 4 maggio 2014

fitoterapia. Passiflora

Proprieta di Passiflora incarnata:
I rimedi di fitoterapia possiedono attività che caratterizzano il loro impiego in terapia. Passiflora incarnata esprime le seguenti proprieta :

Attività ansiolitica
Attività sedativa
Spasmolitica del tratto gastro-intestinale
Spasmolitica del tratto uro-genitale
Diagnosi e indicazioni per Passiflora incarnata:
I rimedi di fitoterapia sono prescritti attraverso le diagnosi cliniche di medicina convenzionale e per la sommatoria di tutti i sintomi espressi dal paziente. Prescrivere Passiflora incarnata secondo indicazioni corrette è il risultato di una attenta valutazione del medico proscrittore tenuto conto delle eventuali interazioni con altri farmaci o per associazione a rimedi diversi. La somministrazione per Passiflora incarnata è prevista come coadiuvante o curativa alle seguenti diagnosi o indicazioni di medicina convenzionale:

nervosismo
ansia
insonnia
ipereccitabilità nervosa
disturbi gastrointestinali di origine nervosa
colite
discinesie gastroduodenali
colon irritabile
Principi e componenti per Passiflora incarnata:
I rimedi di fitoterapia esprimo la loro azione per il tramite di principi attivi in loro contenuti come saccaridi, saponine, acidi grassi, steroli, glicosidi, alcaloidi, eicosanoidi, glucosidi e resine. All’interno del rimedio Passiflora incarnata si trovano diverse componenti importanti che ne permetteno gli effetti terapeutici osservati:

flavonoidi (schaftoside, vitexina)

Modalità d'uso

In infuso: da bere al bisogno.
In Tintura Madre: 30 gocce diluite in acqua da assumere anche 3 volte al giorno; oppure 30-40 prima di andare a dormire.

Controindicazioni

A causa del suo potenziale effetto ossitocinico dovuto alla presenza di armaline può provocare contrazioni uterine, quindi se ne sconsiglia l’assunzione a gestanti. Si sono evidenziate interazioni della Passiflora con farmaci ansiolitici tanto da poterne potenziare gli effetti collaterali e indesiderati.

Descrizione della pianta

Pianta erbacea perenne con arbusti dal portamento rampicante e lianoso ( 5-6 m.) Il fusto abbondantemente ramificato, è sottile, verde nei giovani esemplari, ricoperto da corteccia nei soggetti vetusti.
Le foglie sono alterne, lanceolate, nelle ascelle ci sono gli organi di ancoraggio, a forma di viticci. I fiori sono normalmente ermafroditi, ascellari e solitari, hanno tre brattee di varia forma, a volte colorate e dotate di ghiandole nettarifere, il calice più o meno allungato, con 5 sepali, 5 petali a volte assenti; è normalmente presente una corona di filamenti.
frutti sono generalmente bacche ovoidali o allungate, ricoperte da un leggero tegumento che, a maturazione, si colora di giallo, all'interno del frutto si trova una polpa gelatinosa (arillo) che contiene piccoli semi di forma appiattita, cuoriformi, di colore scuro, coriacei e rugosi.

L'habitat della passiflora

La passiflora è una pianta ornamentale rampicante originaria delle zone tropicali e subtropicali del centro e del sud America; alcune specie provengono del nord America ed altre dall’Asia e dall’Australia; oggi coltivata anche nelle nostre regioni e in molti paesi a clima temperato-caldo.

Cenni storici

Questa pianta fu introdotta in Europa nel 1610 da Emmanuel de Villegas, padre agostiniano che rientrava dal Messico. Era rimasto affascinato da una pianta che produceva un fiore straordinario, che gli indigeni chiamavano granadilla e della quale mangiavano il frutto (il famoso frutto della passione).
Il missionario era rimasto colpito dal fiore in quanto ad esso associava la passione e la crocifissione di Gesù Cristo:  la corona di filamenti colorati che circonda l'ovario era la corona di spine; i 5 stami, le 5 ferite di Gesù; i 3 stigmi, i 3 chiodi; i 5 petali ed i 5 sepali gli apostoli rimasti fedeli a Gesù; l'androginoforo la colonna della flagellazione ed i viticci i flagelli.
Appena rientrato in patria fece vedere la pianta a Padre Giocomo Bosio, e ne fu talmente affascinato che scrisse, nello stesso anno, un "Trattato sulla Crocifissione di Nostro Signore" con la prima descrizione del fiore che venne chiamato Passione incarnataE, infatti, il nome del genere, adottato da Linneo nel 1753 è passiflora dal latino passio che significa appunto “passione” e flos, “fiore”.

Una ricetta con la passiflora

USO INTERNO
INFUSO: 1 cucchiaio raso di foglie e parti aeree di passiflora, 1 tazza d’acqua
Versare la pianta nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno in caso di ansia, nervosismo, palpitazioni o prima di andare a dormire per usufruire della sua dolce azione sedativa
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