... Non Solo Cromopuntura

venerdì 28 febbraio 2014

I conflitti interiori che logorano l’organismo

I conflitti interiori che logorano l’organismo Un amore sbagliato.
Una grave perdita, un lutto, una separazione, una persistente insoddisfazione sul lavoro.
Frequentissime condizioni che possono dare non solo ansia, tristezza, malinconia, ma anche malattie psicosomatiche, come eruzioni cutanee, problemi digestivi e respiratori, disturbi del sonno. .


Come ben spiega la psiconeuroendocrinoimmunologia e la medicina psicosomatica, i sentimenti e le emozioni negative, soprattutto quando non espresse, possono radicarsi nel corpo.
«Ogni individuo è un’inseparabile unità fra mente e corpo: per questo, salute o malattia sono anche un’espressione di benessere o malessere psicologico»,

Ma i sintomi non vanno combattuti è basta perché sono anche un segnale che ci manda il nostro inconscio per dirci di cambiare.
Bisogna imparare a coniugare il sintomo con il suo significato profondo. Ammalarsi in questi casi deve diventare lo stimolo ad abbandonare gli atteggiamenti negativi, le strade poco consone alla propria natura più profonda. Anche se, si sa, per attuare questo processo spesso non basta una buona propensione all’introspezione e all’autoanalisi, ma è necessario la guida, il supporto di un esperto.
Ecco, di seguito, la spiegazione psicosomatica di alcuni tra i disturbi più ricorrenti ed il loro significato.


MAL DI TESTA. Cefalea ed emicrania possono segnalare il bisogno di ridurre l’eccesso di razionalità, 

l’esigenza di dar più voce all’intuizione e alle emozioni. Solitamente, chi soffre di cefalea è uno che deve tenere sempre tutto sotto controllo senza delegare mai, è troppo realista, imbrigliato in un progetto di vita con standard troppo elevati e conseguenti difficoltà a raggiungere gli obiettivi prefissati. «Spesso si tratta di persone che, sin dall’infanzia, hanno subito aspettative genitoriali esagerate», dice Anna Zanardi, psicologa e autrice del saggio "Il linguaggio degli organi", recentemente pubblicato per Tecniche Nuove.«Spesso, in queste persone si nota una serie di caratteristiche ricorrenti: forti componenti ansiose, ambizione, aspirazione a dominare, tendenza al perfezionismo, grande tensione nervosa e spiccata tendenza a reprimere sentimenti negativi, come invidia ed ostilità, soprattutto rivolte a forme di successo intellettuale», osserva Minervino.INSONNIA.
L’insonnia è un disturbo che colpisce, di preferenza, chi non riesce a lasciarsi andare e accompagna la depressione. Spesso, chi soffre di insonnia è anche una persona profondamente insicura, che si stente esausta e sovraesposta ai rischi della vita.
TORCICOLLO.
Chi tende a somatizzare nei muscoli e nelle ha un modello di vita piuttosto rigido, con una propensione al perfezionismo e all’autocontrollo, una costante "padronanza di se stesso", negandosi impulsi aggressivi e manifestazioni di delusione e di irritazione. «Appaiono come persone infinitamente disponibili, ma, in genere, questi tratti caratteriali sono il risultato più di una costrizione intima, neppure conosciuta come tale, che di una spontanea apertura verso gli altri». Uno dei disturbi più frequenti, il torcicollo, si alterna spesso alle cervicalgie. «Questi malesseri rappresentano un’esacerbazione del "mantenere la testa a posto", o del "non abbassare la testa", atteggiamenti che in buona misura non sono da evitare, ma che nel loro manifestarsi in modo troppo rigido svelano la presenza di un disadattamento emotivo, che si trasforma in una costante richiesta a se stessi di maggior sforzo e volontà», dice Minervino.
DISTURBI RESPIRATORI. Simboleggiare la difficoltà ad affrontare da soli gli ostacoli e le lotte, piccole o grandi, che la vita inevitabilmente richiede: molto forte è, infatti, l’equivalenza della respirazione con l’autonomia. «L’esempio più classico è dato dall’asma, una malattia complessa che spesso può avere anche una base allergica, ma "nasconde" nella storia della maggioranza di queste persone un’esperienza infantile conflittuale con la madre o con figure equivalenti.
Un altro esempio piuttosto comune è rappresentato dalla tosse nervosa, indice di una grande tensione e del tentativo di sbarazzarsi di desideri percepiti come estranei o pericolosi.
Non a caso, sentimenti di collera o di ira che non si riescono ad esprimere a parole sono spesso alla base della tosse cronica», dice Minervino.
ORTICARIA,
psoriasi ed altre patologie dermatologiche.
La pelle rappresenta uno dei più importanti organi di espressione emotiva.
Pelle e sistema nervoso si sviluppano dallo stesso gruppo di cellule dell’embrione, l’ectoderma: è come se fossero due facce, una esterna ed una interna, della stessa funzione. Sarà per questo che la pelle è lo straordinario confine fra il dentro ed il fuori, specchio dell’anima e grande strumento di comunicazione. Ma qual è il problema alla base di chi soffre, per esempio, di un disturbo specifico, come l’orticaria? «Sono persone con una tendenza ad adottare atteggiamenti passivi nei rapporti umani. Hanno una spiccata componente ansiosa associata ad una scarsa tolleranza all’ansia stessa, una grande vulnerabilità nei rapporti sentimentali ed un elevato grado di insicurezza. In particolare, il prurito, tipico sintomo dell’orticaria, indica la scarsa propensione a reggere una tensione emotiva, irritabilità, ansia, problemi sessuali, sentimenti di colpa, paura e collera ed inibizione dell’aggressività, spesso accompagnate da uno stile ossessivo», dice Minervino.
ALLERGIE. Esprimono un reazione aggressiva volta a difendersi simbolicamente da ciò che attrae e che, insieme, si percepisce come pericoloso. «Esprime la paura della persona verso chiunque, anche verso il proprio partner. Non è raro che il soggetto allergico riconosca l’altro per il suo bisogno di intimità, ma lo tratti, nello stesso tempo, come uno sconosciuto, un estraneo», spiega Zanardi. Aggiunge Minervino: «Chi soffre di problemi allergici di solito porta in sé un bisogno più o meno profondo di protezione, di attenzioni premurose e protettive.
Spesso si tratta di persone ipersensibili, che hanno difficoltà ad avere relazioni che comportano troppa distanza».
PROBLEMI CARDIACI.
Spesso chi manifesta "problemi di cuore" ha fortemente compresso le sue emozioni e pulsioni istintive, si è trincerato dietro una cortina impenetrabile. Psicosomaticamente, chi è affetto da angina pectoris è spesso descritto come un individuo che nella vita si è preso particolarmente "a cuore" qualcosa o qualcuno e, per tale motivo, si è isolato, almeno dal punto di vista psicologico, da tutto e tutti. Questa persona tende, di conseguenza, ad evitare le relazioni, ad interiorizzare molta aggressività e a manifestarla solo in rare occasioni», spiega Zanardi. Diverso, invece, il profilo psicosomatico di chi è stato colpito da infarto cardiaco. «L’infarto spesso rappresenta il punto d’arrivo di sofferenze interiori croniche, prolungate.
Chi ne è stato colpito, non di rado ha una paura molto radicata della perdita, che si trasforma in una depressione mascherata. È una persona insicura, dipendente, vulnerabile, ma che tende a negare e a reprimere queste sue caratteristiche e bisogni. Anche a se stesso».GASTRITE e altri disturbi dell’apparato digerente.Soffrire, con una certa frequenza, di gastriti, bruciori di stomaco e altri disturbi digestivi denota un atteggiamento spesso rinunciatario, una mancanza di fiducia nelle proprie potenzialità. Osserva Zanardi: «Chi soffre di malattie gastriche è lacerato tra due poli opposti: reprime l’aggressività, oppure esplode in reazioni iperaggressive. Si sente spesso rifiutato dagli altri, ha forti bisogni di dipendenza e di sicurezza; è profondamente frustrato da eventuali insuccessi e facilmente vulnerabile nella sfera affettiva. Tende anche a soffrire di rabbia repressa e di forme di invidia». Il consiglio per superare queste difficoltà? Aumentare la consapevolezza emotiva e accettare il bisogno di protezione, di attenzioni, spesso mascherate da un’apparenza di orgoglio e di indipendenza.
STITICHEZZA CRONICA E COLON IRRITABILE.
Secondo la psicosomatica, la stipsi cronica riguarda, di preferenza, le persone che presentano caratteristiche quali ostinazione, metodicità e parsimonia. Caratteristiche che, all’estremo, portano all’intolleranza, alla pedanteria e alla avarizia. «La colite è spesso l’espressione di uno stress protratto ed è connessa a fattori emotivi legati ad una struttura di tipo ossessivo o ad ansia e depressione», dice Minervino. Anche nella rettocolite ulcerosa, malattia dell’intestino tra le più gravi, frequentemente si rileva una marcata componente emotiva, con presenza di forme depressive, esperienze di perdita (reali quanto immaginate) e di situazioni vissute come minacciose per la propria esistenza. «Spesso, le persone che ne sono colpite vivono con estremo disagio i cambiamenti nel mondo del lavoro o nel loro ambiente abituale e tendono ad inibire ogni forma di aggressività», sottolinea Minervino.


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LE REGOLE DEL TRIANGOLO


giovedì 27 febbraio 2014

Ellissi del paterno Ellissi del materno

Ellissi del paterno
per dolori lombari, per chi fa la vittima, per chi troppo è femminile
problemi con genitori e infanzia difficoltosa
Localizzazione : il punto centrale dell'ellissi si trova nella fossetta corrispondente al priimo punto della terapia linfatica
Procedimento: trattare ellissi in senso antiorario 3 volte
Colore . verde  Altezza 1 dito larghezza due dita

Ellissi del materno
per dolori cervicali, accettazione tolleranza
Localizzazione : il punto centrale è l'ombelico
Procedimento: trattare ellissi in senso antiorario 3 volte
colore rosso Altezza 3 dita larghezza 6 dita

consiglio di trattarli entrambi anche ogni giorno per un riequilibrio
del principio maschile femminile per un periodo di 21 giorni
(Antar Raja)

martedì 25 febbraio 2014

USANDO AS CORES
























10 motivi per mangiare qualche mandorla ogni giorno

Poche le persone a cui non piacciono, io le adoro: le mandorle! La lieta notizia è che per una volta una cosa buona fa anche bene! Allora approfittiamone, sgranocchiamo ogni giorno 4/5 mandorle. Ecco 10 buoni motivi per farlo…




1) Sana energia: grazie ai tanti micronutrienti di cui sono composte, le mandorle offrono una buona dose di energia e aiutano il cervello nelle sue funzioni.
2) Magnesio: ottima fonte di questo minerale, le mandorle sono consigliate a tutti ma particolarmente utili a chi ha un sistema nervoso fragile, soffre di depressione, vive un momento di stress e affaticamento o soffre di sindrome premestruale.
3) Proteine vegetali: una manciatina di mandorle ogni giorno contribuisce al fabbisogno giornaliero di proteine ed è un ottimo integratore naturale, in particolare per chi segue una dieta vegetariana o vegana (tra l’altro le mandorle contengono anche ferro!).
4) Benessere dell’intestino: nelle mandorle sono presenti fibre e perciò questi piccoli frutti sono molto importanti anche per regolarizzare le funzioni intestinali. Generalmente se ci sono problemi in questo senso si utilizza l’olio di mandorle dolci (per uso alimentare) da prendere a stomaco vuoto un cucchiaino ogni mattina.
5) Giù il colesterolo: alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che chi mangia regolarmente mandorle ha livelli di colesterolo più bassi e una circolazione migliore in particolare grazie alla presenza di fibre e “grassi buoni”.
6) Ossa forti: dato che le mandorle contengono calcio, magnesio e fosforo sono un ottimo integratore anche per le ossa e, se consumate regolarmente, contribuiscono a rafforzarle.
7) Omega 3: questi preziosi acidi grassi essenziali, che dobbiamo inevitabilmente assumere con l’alimentazione, aiutano il cuore e il sistema circolatorio e sono presenti anche nelle mandorle come nel resto della frutta secca.
8) Pelle più giovane: le mandorle sono ricche di vitamina E, aiutano quindi la pelle a rimanere giovane e morbida, si può dire che sono un vero e proprio frutto anti-age!
9) Giù glicemia, su senso di sazietà: alcuni studi hanno dimostrato come le mandorle siano in grado di tenere a bada la glicemia e agiscano sul senso di sazietà. Ecco perché spesso, nonostante siano molto caloriche, vengono consigliate come spuntino di metà mattina o metà pomeriggio a chi è a dieta.
10) Antiossidanti: le mandorle sono ricche di polifenoli e quindi particolarmente benefiche per il nostro organismo che grazie ad essi può difendersi dai danni provocati alle cellule dai radicali liberi.
Sicuramente ho dimenticato qualche altro buon motivo per mangiare mandorle! Se vi va aggiungete nei commenti :)
http://www.greenme.it/spazi-verdi/naturomania/1443-10-motivi-per-mangiare-qualche-mandorla-ogni-giorno
Francesca

domenica 23 febbraio 2014

Hochmà / Purificazione / Saggezza

Hochmà / Purificazione / Saggezza
Il mese di febbraio è rappresentata dal 2 ° Sephira nell'Albero della Vita. Hochmà si trova sul lato sinistro della testa. Hochmà parla del Maschile Divino ed è collegato direttamente al Kether (la corona), e così Hochmà è la porta verso i mondi superiori. Hochmà è la "Eye of Enlightenment", originari delle percezioni, sentimenti, sensazioni e osservazioni da dentro di noi, e parla con noi senza parole. Il nostro "programma individuale" inizia a giocare entro Hochmà. Lampi di intuizione, immagini improvvise e intuizione sono portati avanti attraverso l'interazione tra Kether e Hochma.


Meditate su questo simbolo per 5 minuti al giorno per il mese di febbraio per aiutarli a liberare i blocchi tra voi e l'illuminazione del proprio programma individuale. In alternativa, è possibile anche stampare questo simbolo (renderlo circa 2,5 pollici) e posto a sinistra della testa appena sopra l'orecchio per i 5 minuti con gli occhi chiusi...



mercoledì 19 febbraio 2014

La Ghiandola Timo: Sorgente di Vita e di Volontà





Il timo è la ghiandola dell’entusiasmo giovanile, del gioco e dello scherzo, della poesia e della fantasia; purtroppo tende ad atrofizzarsi dopo la pubertà, quando aumentano disciplina scolastica e lavorativa, responsabilità familiari e sociali. Una persona normale e sana e con il timo in ordine, resta spumeggiante a vita, sprizza gioia da ogni poro, è contentissima di stare al mondo, ha energia in sovrabbondanza, comunica freschezza ed ottimismo, è una persona radiosa. Eppure i medici non solo procedono alla rimozione disinvolta di tessuti ed organi, ma anche di tiroide e timo, cioè della  ghiandola dell’entusiasmo e della voglia di vivere.
Il timo è una ghiandola appartenente al sistema linfatico e, più in generale, a quello immunitario. Si tratta di un organo impari, localizzato nella parte alta del mediastino anteriore tra lo sterno ed i grossi vasi che escono dal cuore. L’attività e le dimensioni del timo raggiungono la loro massima espressione all’inizio del periodo adolescenziale, quando la ghiandola pesa circa 30-40 grammi. Dopo questo periodo il timo regredisce lentamente.
È una strana ironia che medici e ricercatori abbiano scoperto proprio nel significato della parola “timo” il profondo funzionamento di questa ghiandola. Sebbene tale parola derivi dal greco thymos, le sue radici vanno ancora più profonde. Andando indietro nel tempo, fino ai tempi di Socrate e Platone, troviamo che timo derivava dalla radice Indo_Europea dheu, che è alla base di una larga varietà di significati derivati, come “alzarsi in fiamme“, “sollevarsi in una nuvola“, “fumare“.
Nel secondo secolo Galeno chiamò “timo” quella ghiandola bilobata, rosa-grigiastra, situata nella parte alta del torace perché, racconta la leggenda, gli ricordava una mazzetto di timo. Ma lo stesso timo aveva preso tale nome perché veniva bruciato come incenso sugli altari degli dei. Pertanto la parola timo ricorda l’alzarsi del fumo; il bruciare dell’incenso come sacrificio innalzato verso gli dei.
Secondo gli antichi Saggi, quando in noi nascono l’aspirazione spirituale, il canto di ringraziamento e l’esternazione di amore, ciò avviene in un punto situato sopra il cuore, il nostro “altare interiore”. Pertanto, per loro, il timo rappresentava anche il respiro dell’anima, dal quale dipende l’energia dell’uomo e il suo coraggio.

L’importanza del timo
Fino al 1950 il funzionamento del timo era poco conosciuto, anche se già nel 1902 il dott. Foulerton, a Londra, usava l’estratto di timo nel trattamento dei cancri. Malgrado ciò, l’insegnamento standard ha sempre sostenuto che il timo non ha alcuna funzione nella persona adulta. Questa conclusione nasce dal fatto che, nell’autopsia di una persona adulta, il timo viene generalmente trovato piuttosto piccolo e atrofizzato. Ma questa condizione della ghiandola è dovuta al fatto che, a fronte di un grande stress quale può essere un’infezione, il timo può rimpicciolire fino alla metà del suo volume in ventiquattr’ore. Pertanto non c’è da meravigliarsi se lo si trova atrofizzato quando viene esaminato in una persona defunta.
Va anche notato come il timo si atrofizzi drammaticamente in una persona che è sottoposta ad un forte stress. Dopo alcuni giorni di una seria ingiuria o improvvisa malattia, milione di linfociti sono distrutti ed il timo arriva a restringersi fino ad essere lametà del suo volume iniziale. Questo fa parte della reazione generale allo stress descritta da Hans Selye. (Stress without distress, New York, J.B.Lippincott Company, 1974).
Durante gli ultimi vent’anni si sono accumulate varie evidenze scientifiche ed oggi il timo viene visto come una ghiandola molto importante nella difesa immunitaria. Il suo ruolo è così importante che ci è difficile credere che qualcuno, ancor oggi, continui a credere che nella persona adulta il timo non abbia alcuna funzione.
 
La funzione del timo è di portare a maturazione vari tipi di linfociti, finalizzandoli a distruggere i patogeni intracellulari. Queste cellule, prodotte dal midollo osseo in forma di precursori immaturi, subiscono una serie di trasformazioni diventando dapprima timociti e poi linfociti T (da Timo). La loro attività sta alla base dell’immunità cellulo-mediata, vale a dire di quel processo per cui l’organismo riconosce e distrugge le cellule infette risparmiando quelle sane. Una volta “addestrati”, i linfociti T non rimangono nel timo, ma migrano verso altri organi linfatici periferici (linfonodi, milza, tonsille ecc.) dove si moltiplicano per svolgere a pieno la loro mansione difensiva. 
Quanto il timo sia importante viene dimostrato quando, in un uomo o un animale, viene rimosso oppure viene distrutto. In queste condizione si riscontra un’immediata perdita di efficienza del sistema immunitario, specialmente per ciò che riguarda la protezione dalle infezioni e la rimozione delle cellule tumorali. Se, per esempio, in un giovane topo a cui è stato rimosso il timo, vengono iniettate delle cellule cancerogene, il cancro si svilupperà e il topo morirà. Se invece il timo fosse stato intatto il tumore sarebbe stato riconosciuto come un nemico e sarebbe stato eliminato.
 
La ghiandola del timo produce anche ormoni che agiscono in particolare sullo sviluppo di scheletro e muscolatura, sul cuore e sui vasi sanguigni, sull’apparato genitale, e su altre ghiandole endocrine, tra cui la tiroide.
 
Il suo volume sembra variare notevolmente in funzione dell’età: continua ad aumentare fino alla pubertà (quando pesa circa 30-40 grammi), quindi inizia un processo involutivo durante il quale la massa ghiandolare viene lentamente sostituita da tessuto adiposo, anche se non scompare mai completamente. Nell’anziano pesa 7 grammi.
 
Timo, mente e stress
La ghiandola timo controlla e regola il flusso di energia nel nostro organismo, ed è in grado di iniziare una correzione istantanea per riequilibrare eventuali squilibri e riportare armonia e normalità al flusso energetico. Il timo può perciò essere considerato come l’anello di congiunzione tra mente e corpo, in quanto è il primo organo fisico ad essereinfluenzato dall’attitudine mentale e dallo stress.
 
La prima risposta che il corpo offre ad una condizione stressante è la restrizione della ghiandola timo. Ma ancora prima che appaia questo questa risposta fisica, si assiste ad un’immediata riduzione dell’energia vitale. Lo stesso timo, quando viene misurata con lachinesiologia, risulta assai debole. E quando lo stress viene rimosso il timo risulta forte nuovamente.
 
Quando si possiede un timo sano ed attivo si dispone anche di molta energia e benessere generale. Siccome molte disfunzioni e malattia nascono proprio a livello energetico, è il caso di dare al timo l’importanza che si merita.
 
Ogni volta che si presenta uno sbilanciamento emozionale, uno squilibrio energetico o qualche malattia, possiamo invariabilmente trovare il timo indebolito. Se noi attiviamo questa ghiandola otterremo subito un miglioramento nel flusso energetico. E questa energia opererà in modo positivo per aiutare il soggetto verso la guarigione.
 
Timo e Meridiani energetici
L’Agopuntura ci insegna che ci sono 14 meridiani nei quali scorre l’energia vitale chiamata “Ci” o “Ki”. Nel tempo si è notato come il flusso energetico in questi meridiani sia sotto il controllo del timo, e come il medesimo sia fortemente influenzato dalle emozioni come l’amore, l’odio e la paura.
 
Ogni malattia inizia come un problema a livello energetico, un problema che può esistere per molti anni prima di manifestarsi nel corpo fisico. Compare come una riduzione generale dell’energia corporea che, nel tempo, conduce ad uno squilibrio energetico in qualche parte del corpo. Se noi fossimo in grado di essere consapevoli di questo sbilanciamento energetico, già al primo insorgere, avremmo molto tempo per correggerlo. E queste azioni sarebbero davvero definibili come “medicina preventiva”.
 
Il timo riflette pure la volontà di guarire
Ogni qualvolta il nostro timo è debole significa anche che non abbiamo sufficientevolontà per guarire. Infatti la nostra energia vitale non è abbastanza alta per poter promuovere i vari processi che conducono alla guarigione.
 
Dovrebbe apparire chiaro come questa scoperta rivesta un grande valore nella pratica clinica. In effetti, il primo traguardo che si dovrebbe porre qualsiasi medico o terapeuta, è quello di attivare la volontà del paziente di essere sano e guarito. Se questo non verrà fatto, allora tutto ciò che si riuscirà a fare, ed è ciò che la medicina sembra che riesca a fare attualmente, è produrre una società di morti viventi.
 
I magnifici progressi fatti della medicina moderna stanno, infatti mantenendo le persone in vita, ma esse non hanno vita dentro di loro; non hanno vitalità. Esse si muovono, respirano, ma non sono realmente vive. Questo succede perché non abbiamo ancora capito che il potere guaritore viene dal profondo di noi stessi.
 
È pur vero che i medicinali hanno valore, però ne hanno tanto di più quando sono usati in congiunzione con qualcosa che attiva l’energia vitale del paziente. Questo è per il motivo per cui sono convinto che il primo trattamento che si dovrebbe fare, è quello di attivare la volontà del paziente, e se riusciamo ad attivare il suo timo potremo raggiungere lo scopo più facilmente.
 
Quando si riesce ad attivare il timo di un malato, si possono assistere a deimiglioramenti veramente stupefacenti. Noi dovremmo sempre partire dal presupposto che la vera medicina è il potere dell’energia vitale dentro di noi, in altre parole la nostra volontà di essere sani e guariti.
 
“Nella mia pratica clinica, ho avuto modo di vedere molte volte quanta differenza può fare la presenza o l’assenza di tale volontà. Ricordo due pazienti che erano a letto, uno accanto all’altro. Entrambi erano paraplegici a causa di un incidente automobilistico e tutti e due svilupparono la stessa infezione. Ad ognuno di essi fu dato lo stesso tipo di antibiotico, in una settimana uno era guarito e l’altro era morto. Chiesi allora a un infermiere quale fosse la differenza tra i due, egli scosse la testa e disse che fa parte della normalità che alcuni guariscano ed altri no. Egli non sapeva, così come non lo sapevo neppure io, che la differenza va cercata nel fatto che alcune pazienti hanno la volontà di guarire ed altri no.” (Life energy, p. 21)
 
Come aiutare il processo di guarigione
La prima cosa che dovremo cercare di raggiungere è riconoscere quello specifico stato emozionale che sta rubando energia vitale ed abbassa il livello funzionale del timo. E dobbiamo anche riconoscere che una bassa funzionalità del timo rende difficile la soluzione dei problemi in quanto può influenzare negativamente il flusso del Chi nei Meridiani energetici, rendendo così più difficile il funzionamento e la guarigione degli organi interni.
 
Se correggeremo queste condizioni emozionali sul nascere, resteremo sani. Se non ce ne prenderemo cura, entreremo in una condizione che può anche essere considerata normale, ma in effetti è molto lontana da esserlo. Una condizione che ci porterà da malattia a malattia, da operazione a operazione, ad una vita breve, non vissuta perché non produttiva e non creativa, nonché devastata dalle malattie. Tutto ciò non è affatto normale e non è quanto è stato inteso per noi. La nostra eredità prevede infatti una lunga vita, sana, felice, produttiva e creativa.
 

Fonti http://www.procaduceo.org/it_schema/subconscio/motiv_anta.htmhttp://it.wikipedia.org/wiki/Timo_(anatomia) http://www.my-



Picchiettare 
la ghiandola del Timo Secondo il dott. John Diamond, esperto in ciò che concerne la vitalità organica, la ghiandola del Timo controlla l'energia vitale del corpo. La parola Timo deriva dal greco e significa "energia vitale". Questa ghiandola si trova nella parte alta e centrale del torace, appena sotto la parte superiore dello sterno, e svolge un ruolo vitale nel sistema immunitario dell'organismo.
Pensate per un attimo a tutta l'energia che Tarzan si ritrova dopo aver picchiato i pugni sulla sua cassa toracica!, quindi picchiettate sul Timo e ripetete l'affermazione "Io ho molta energia, io sono pieno di vita e di amore!", e nel frattempo fate tre profondi respiri. fonte

Cromopuntura
Trattare la parte alta dello sterno con colore Arancione, trattare anche il punto riflesso del piede
il punto si trova mediamente sulla prima falange del primo dito

Antar Raja

lunedì 17 febbraio 2014

CURCUMA scoperte eccezionali



La curcumina uccide le cellule tumorali, lo confermano diversi studi scientifici a riguardo.

Curcumina è il principio attivo anti-infiammatorio della curcuma.
Esso e' stato usato tradizionalmente per secoli dalla medicina Ayurveda e da quella cinese.

La curcumina è sotto osservazione negli studi clinici ed epidemiologici (per un indagine statistica) da diversi ricercatori per il sollievo dell'artrite, malattie cardiache, e altre malattie a base infiammatoria.
Essa e’ inoltre presa in seria considerazione negli studi anticancro.

Di seguito, alcune scoperte eccezionali anche da ricercatori tradizionali sul cancro.

Il 21 aprile 2011, l'Università del Texas MD Anderson Cancer Center, facendo degli studi per la ricerca di medoti alternativi alla tossicita’ della chemioterapia, i ricercatori hanno avuto delle sorprendenti scoperte sull’efficacia della curcumina.
I ricercatori sono stati sorpresi riguardo la capacità della curcumina di differenziare le cellule tumorali da quelle normali e creare l'apoptosi (morte cellulare) solo nelle cellule tumorali ed una migliore salute cellulare per le cellule non cancerose.

L'MD Anderson Cancer Center è stato molto interessato a comprendere come la curcumina e altri composti naturali possano ridurre le influenze epigenetiche avverse dai danni dei radicali liberi a causa di inquinanti o di altre fonti.

Quando vi sono in atto influenze epigenetiche negative, il danno al DNA si verifica più rapidamente di quanto potrebbe essere il tempo per innescare una guarigione , causando una reazione a catena di attivazione o inattivazione del gene che creano mutazioni delle cellule - o cellule tumorali.

I ricercatori hanno concluso che la curcumina (diferuloilmetano) esercita la sua influenza biologica attraverso la modulazione epigenetica, un processo che continua rimanere “un passo avanti” rispetto alle influenze genetiche sfavorevoli.

Più recentemente, uno studio dell’ Ospedale Zheijian della Provincia in Zheijiang, in Cina indica che la curcumina è in grado di indurre l'apoptosi (morte delle cellule) all'interno delle cellule del cancro al seno triplo negativo. Il carcinoma mammario triplo negativo (TNBC) è un tipo di cancro che sfida la terapia convenzionale.

Una prevenzione e soluzioni naturali, e’ un processo sicuro ed economico per combattere il cancro.
Ecco un riferimento per un elenco di diversi articoli di ricerca sulla curcumina, molti sul cancro. (Http://www.greenmedinfo.com/substance/curcumin)

Ci sono stati molti studi positivi sulla curcumina per il cancro e altre malattie.
La buona notizia è che molto è stato appurato da ricercatori tradizionali.
Anche PubMed riconosce le capacità anti-cancro della curcumina per i diversi tipi di cancro.

Alimenti naturali ricchi di flavanoli, in particolare epigallocatechina gallato (EGCG) si trovano nel tè verde, ottimo se utilizzato in concomitanza con il diferuloilmetano della curcumina contro il cancro.

Tutti noi abbiamo alcune cellule tumorali fluttuanti. Quando si verifica un eccesso di angeogenesis, questo aiuta a coagulare le colonie di cellule cancerose utilizzando i nuovi vasi sanguigni per prosperare.

Articolo tradotto da Silvia Pepe, Smile Therapy
Fonte:http://www.naturalnews.com/037879_curcumin_cancer_cells_turmeric.html

PLACEBO - NOCEBO

“La potenza dell’immaginazione sulle nostre condizioni fisiche si può constatare in molti modi. I medici intelligenti non esitano ad accordare a quella un potere curativo o morbigeno di gran lunga superiore alle pozioni. La paura spesso uccide e i dispiaceri hanno un grande effetto sui fluidi sottili del corpo” (H.P. Blavatsky – Iside Svelata Vol. I parte II pag. 126)


In calce all’articolo – link:  
ho inserito questi  commenti:

“Il più vecchio e spettacolare episodio di alternanza, nella stessa persona, di un effetto placebo e del suo contrario nocebo, pubblicato nella letteratura scientifica, è quello descritto nel 1957 da Bruno Klopfer, psicologo tedesco. Un signore di nome Wrigth, affetto da un tumore a uno stadio avanzato, chiese al suo medico curante di essere trattato con un farmaco sperimentale. Dopo un’unica iniezione “il tumore si sciolse come una palla di neve su una stufa bollente” scrisse il medico nella cartella clinica. Poco tempo dopo, il signor Wright, ormai ristabilito, lesse casualmente un articolo che parlava dell’inefficacia di quel farmaco nei tumori. Wright peggiorò di lì a pochi giorni. Agli esami presentò metastasi. A quel punto il medico iniettò al paziente dell’acqua raccontandogli di aver ricevuto una nuova versione del farmaco stavolta efficace. Le metastasi scomparvero! Non sappiamo come andò a finire la storia di Herr Wright, ma sappiamo che negli ultimi cinquant’anni sono stati pubblicati più di cento lavori clinici e sperimentali per cercare di comprendere ciò che è incontrovertibile: il manifestarsi di effetti positivi o negativi nella fisiologia di una persona che ha ricevuto acqua fresca credendo fosse un farmaco, oppure che è stato oggetto di buone o cattive parole….”
Nella stesse pagine si possono leggere altri interessanti articoli tra i quali quelli che riguardano le dichiarazioni rilasciate dal neuroscienziato Jack Gallant, dal prof. Fabrizio Benedetti, massimo esperto di placebo, docente di fisiologia all’Università di Torino e direttore del laboratorio dell’Istituto Nazionale di Neuroscienze situato situato al Plateau Rosa ecc.  - dalle pagine Neuroscienze -   http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/genetica-epigenetica/
“Nocebo di massa”:
una volta le chiamavano isterie collettive. La più recente è quella descritta da universitari cinesi che ha riguardato la contea di Heishn interessata nel 2005 dal fenomeno dell’influenza aviaria. Dopo la diffusione della notizia, nel giro di tre giorni, il 100% aveva la febbre. Ma le analisi hanno escluso che fosse aviaria e che quell’epidemia dipendesse da un microorganismo. Un effetto nocebo di massa.”
(dr. Francesco Bottaccioli – sito simaiss.it)  http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/vaccinazioni/ 
“E’ universalmente noto che in  circa il 98% dei  pazienti, ai  quali viene eseguita una radiografia, nel giorno della diagnosi di cancro non si riscontra alcuna “metastasi polmonare”. Ma in quel giorno al paziente viene anche detta tutta la presunta “verità”. Per la maggior parte di loro si tratta, come essi stessi dicono, di un terribile shock. Alcuni si riprendono perché, ad esempio, hanno delle persone care vicine. Nel 30-40% dei casi con la medicina classica troviamo degli adenocarcinomi polmonari già a partire da tre a quattro settimane più tardi….Negli animali non vediamo simili “metastasi polmonari” Il primario di Klagenfurt in una conferenza a cui ero presente nel 1991 disse: “Il dott. Hamer dice che gli animali hanno la fortuna di non capire quanto dicono i primari (qui si intende la prognosi) e per questo motivo non hanno metastasi” La mia risposta fu: “Professore, per la prima volta oggi lei mi ha citato correttamente. Sembra che lei stia per capire la Nuova Medicina”  (R.G. Hamer – “Testamento per una Nuova Medicina” ed. 2003 – pag. 397)   

Un ringraziamento a
Paola Botta Beltramo per i suoi interessanti commenti

La tossiemia come causa base di tutte le malattie

PRINCIPI BASILARI DELL'IGIENISMO NATURALE

La tossiemia come causa base di tutte le malattie

"La malattia è il risultato di una enervazione, di una caduta di energia nervosa, di una bancarotta energetica dove si consuma di più di quanto si può rigenerare, che impedisce la pulizia degli scarti metabolici dell'organismo e che va rapidamente a costituire un ammasso di tossine o veleni interni.

Questo processo viene definito tossiemia (dal prezioso lavoro dell'igienista Dott. John H. Tilden) ed è qui che tutte le malattie hanno inizio ed origine.

Tra le cause vere che portano all'enervazione ed alla tossiemia, ci sono il troppo lavoro, gli eccessi nel mangiare e nel bere, insufficiente attività fisica, scarso riposo e scarso sonno, stress emozionali.

La medicina definisce l'infezione come invasione del corpo da parte di batteri, parassiti e virus, mentre l'igienismo la descrive come decomposizione di sostanza organica all'interno del corpo, ovvero avvelenamento costante dall'esterno con cibi impropri, più avvelenamento interno per accumulazione eccessiva o intasamento di cellule morte e materiali di scarto

Valdo Vaccaro

domenica 16 febbraio 2014

Il peso delle parole

Nella professione di medico, il rapporto con gli assistiti ha assunto un certo tono, una certa completezza, una certa coerenza, una certa sonorità ed un certo distacco. Probabilmente egli cerca di mantenere una certa imparzialità, per cercare di non immedesimarsi troppo – come potrebbe con tutte le persone che gli si rivolgono? Questo è logico, diciamo conforme alla pratica comune di una Medicina che, in quanto scientifica, cerca di rendere scientifico (riproducibile e rigido) anche l’approccio agli esseri umani.
Solo che gli esseri umani sono tutti differenti, l’uno dall’altro. Sarebbe auspicabile ed opportuno che effettuasse delle differenze, che si adattasse ad ogni persona che visita. Solo in questo modo potrebbe capire bene come aiutarla con maggiore e biologica efficacia..
Non dare paziente ascolto ad una condizione di disagio può far molto male, perché la persona potrebbe non sentirsi presa in considerazione o non opportunamente valutata. Potrebbe essere vittima di un nuovo conflitto (svalutazione o abbandono) con le conseguenze del caso.
Drammatizzare una condizione di disagio di salute può uccidere la persona ed essere alla base di altri conflitti non meno gravi di quelli che l’hanno portato a consulto. Spesso le inesorabili, asettiche parole mediche possono essere alla radice di un nuovo shock conflittuale e precipitare la persona in una nuova spirale conflittuale (paura della morte, attacco, svilimento, paura di morire di fame).
Alla persona va detta la verità, certo, ma con parole che non siano per lei motivo di disperazione e paura. La paura ammazza la speranza e ferma la persona. La paura è il passepartout della morte.
Quello che il paziente potrebbe volere e spesso desidera, non è sentire parole scientifiche o leggere fredde e incomprensibili scritture di un radiologo o di un endoscopista; vorrebbe sentire parole di speranza, esprimere le sue parole, essere ascoltato con pazienza e accoglienza. È lui che dovrebbe dare le informazioni sulla sua vita non più tanto serena e solo dopo potrebbe chiedere cosa fare.

fonte
http://blogtre.wordpress.com/la-cura/

sabato 15 febbraio 2014

ALTRA REALTA': POZIONI CHIMICHE DEMONIACHE

ALTRA REALTA': POZIONI CHIMICHE DEMONIACHE: CYMBALTA, MI HAI RUBATO L'ANIMA. E ORA MI DISTRUGGI DI SCOSSE ALLE GAMBE Vi racconto, come ormai faccio da molto tempo, un'en....

http://divinetools-raja.blogspot.it/La Via del Ritorno... a Casa

Malattie della cute e degli annessi


Malattie dell’epidermide

(Eczema, Dermatite, Psoriasi, Vitiligine. Orticaria)
L’Epidermide fa parte dei tessuti di derivazione ectodermica, quindi in relazione con la corteccia cerebrale.
Il Conflitto alla base di queste manifestazioni è la separazione (mancanza di contatto o voler evitare il contatto) da partner, genitori, amici, famiglia, ecc.
Nella fase CA si verifica una ulcerazione impercettibile dell’epidermide, il cui senso biologico è quello di rendere insensibili le aree di contatto.
Nella PCL i virus procedono a favorire il ripristino dell’epidermide con comparsa di rossore, bruciore, ipersensibilità, prurito. Il senso biologico è evidente: ripristinare la sensibilità al contatto.

Malattie del derma

(Melanoma, Verruche, Herpes, Lupus, Acne)
Il derma fa parte dei tessuti di derivazione mesodermica antica, in relazione con il cervelletto.
Il conflitto che sta alla base delle patologie del derma, è quello di attacco alla propria persona. In alcuni casi (verruche) esprimono vergogna.

Fonte 
http://blogtre.wordpress.com/la-cura/

CONFLITTO BIOLOGICO

Conflitti e “sentito personale”

Che cos’è un conflitto biologico?
È una condizione per la quale l’individuo si trova in crisi e rischia di soccombere. Il suo organismo si prepara a dare tutto quello che può per cercare di riportare pace ed equilibrio dentro se, per evitare di… di morire!
Il Conflitto Biologico è appunto una condizione per la quale vengono attivati quei meccanismi di salvaguardia di cui si è parlato poco fa.
Non si tratta di conflitti psicologici, sentimentali o di stress, a questi la persona può far fronte abbastanza disinvoltamente. Qui si parla di conflitto biologico, in questo caso è in ballo l’esistenza della persona.
Ad esempio un individuo vive il lutto drammatico della perdita improvvisa di un figlio. Lo shock è terribile, agghiacciante e a seconda delle modalità con cui è avvenuta la perdita, il valore conflittuale cambia. La persona di cui sopra potrebbe vivere la sensazione shoccante di non essere stato un buon padre, di non aver saputo proteggere il proprio cucciolo. Si svaluta ed entra in conflitto. La Natura risponde al conflitto primordiale “La specie è in pericolo” e avvia i meccanismi automatici per i quali impone all’individuo di essere pronto a fecondare nuovamente la propria femmina, ripristinare la prole e salvare la prosecuzione della specie. Produce più tessuto testicolare (aumenta il volume del testicolo, crea nuovo tessuto più forte e più attivo che la scienza moderna poi chiama impropriamente tumore)!
Non è un meccanismo razionale, è un fenomeno biologico automatico, ti ricordi?
Il conflitto cerca di far si che il procreatore faccia questa sua parte e garantisca la prosecuzione della specie.
Attenzione però!!!
Non è detto che tutti i padri che perdono un figlio provino lo stesso shock di auto-svalutazione. Il valore che ogni individuo da’ al suo shock conflittuale dipende, come detto, da vari fattori, educativi, religiosi, materiali e di tantissimi altri generi. Ricordi sempre, non lo dimentichi mai, che ogni individuo è unico nell’aspetto, nelle azioni, nei pensieri e nelle emozioni.
Quanti e quali sono i conflitti di maggior rilievo?
Fondamentalmente sono cinque:
  • Del boccone ovvero quello relativo a tutto ciò che genera e sostiene la vita, sia esso il cibo, l’aria, la luce, il suono. La persona è in conflitto per mancanza di cibo, di affetto, di luce, di voci, o di tutto ciò che essa ritiene fondamentale per la sua vita, oppure può essere in conflitto per un boccone improprio, indesiderato, “sporco”.
  • D’attacco ossia quello relativo alla propria difesa, alla propria integrità. La persona si difende, cerca di mantenere integra e salda la propria struttura corporea.
  • Di svilimento ossia quello relativo alla percezione della propria incapacità/non-volontà, vera o presunta, indotta o meno, di affrontare la vita e le cose che le appartengono.
  • Di territorio ovvero quello relativo alla preservazione dei propri spazi e delle proprie cose, alla conservazione dei propri affetti.
  • Di separazione ovvero quello relativo alla disconnessione, alla mancanza di contatto, alla perdita degli affetti, al contatto indesiderato.
Entra in campo, quindi, la chiave che innesca il fenomeno singolare della reazione shock/conflitto: il sentito personale. Che cos’è?
È la singolare interpretazione e valorizzazione psichica che un individuo da ad un evento. È, in altri termini, la ragione causale che continua a sfuggire agli scienziati, ovvero il motivo per cui ogni singolo caso clinico è diverso da ogni altro.
È anche la ragione per la quale le attuali terapie non funzionano, o non danno affidabilità e coerenza di risultato. Sono fallimentari perché si fondano sul concetto che tutti gli uomini sono uguali tra loro.
Di fronte ad un evento shoccante sostanzialmente uguale, ogni persona reagisce differentemente, anche in base a condizioni estemporanee, a retaggi educativo/religiosi, a fatti personali ed a tantissime altre ragioni.
A questo punto l’affermazione più logica potrebbe essere la seguente:
“Ma allora curare la gente è una questione personale. È troppo difficile!”
Esatto.
È difficile sia da comprendere, che da accettare, ma è così.
Ogni persona, quando sta male davvero, cerca si una medicina per star bene, ma ancor più cerca l’aiuto dei suoi simili, il loro conforto, il loro ascolto, la loro similitudine, il loro amore. Questo cercare aiuto in altre persone è una impostazione naturale, perché non tenerne conto o dargli un valore sottostimato?
Dicevo che ognuno risponde come può. Chi vive lo shock come privazione o come porcata (boccone sottratto, indigesto, sporco/contaminato), chi lo vive come attacco alla propria integrità, chi come motivo di svilimento personale, chi come una separazione mortale, chi come violazione del proprio territorio.
Non bisogna commettere l’errore di giudicare la persona per ciò che ha provato e continua a provare. La persona non è in giudizio. La persona avverte lo shock a suo modo, ne ha tutti i diritti e comunque non ci si può fare nulla.
È importante comprendere che sebbene l’individuo cerchi di anteporre sempre la ragione a quanto gli accade, ci sono avvenimenti e cose della sua vita che – inconsciamente – la mettono a repentaglio ed è allora che intervengono quei meccanismi automatici e inconsci di risposta, che prescindono da ragione e volontà.
Non importa quello che conta per l’individuo razionale, in alcune condizioni critiche importa solo quello che serve a mantenere in vita l’individuo biologico, più che razionale.
La Natura non si perde in questioni morali o etiche o di convenienza, la Natura deve proteggere i suoi figli, come qualunque altra Madre.
È un po’ come quando si va in automobile a tutta velocità. Il motore è al massimo e comincia a dare segni di cedimento, gli allarmi si accendono, il motore fa molto rumore (che è una forma di allarme). L’auto ci sta dicendo di rallentare, ma noi anteponiamo la volontà. Eppure il motore e l’intera auto non possono più sopportare la nostra volontà. Le componenti dell’auto vanno in conflitto con le leggi fisiche.
L’auto si rompe!
Si ferma. Non le abbiamo dato ascolto, finché è intervenuto qualcosa che l’ha fatta fermare o fortemente rallentare. La natura dei materiali che la costituiscono ha impiegato i meccanismi di salvaguardia propri di quei materiali, per risolvere i conflitti fisici. Ha scavalcato la nostra volontà ed ha raggiunto l’obiettivo, salvare l’auto nella sua interezza.

Fonte
http://blogtre.wordpress.com/la-cura/

Le Cinque Leggi Biologiche

Per introdurre questo cruciale capitolo, prendo a prestito le parole del Dr. Hamer:

“Per la medicina ufficiale, come pure per la medicina alternativa, tutte le cosiddette malattie sono considerate degli “errori” della natura, come una deficienza del cosiddetto “sistema immunitario”, come qualcosa di “maligno” che tenta di distruggere l’organismo. Per questo la “malattia” deve essere combattuta e debellata con tutti i mezzi di strategia medico/militare a disposizione. [...].
Naturalmente non è facile riuscire, al primo tentativo, a fare il salto in una nuova dimensione e di pensare in modo biologico in medicina. “

1^ Legge Biologica – La DHS

Ogni automatismo biologico di difesa (Speciale, Biologico, Sensato o SBS) si attiva a seguito di una DHS o Dirk Hamer Syndrome.
Dirk Hamer era il figlio di Ryke. È morto a seguito di un tragico incidente, nel 1978. La DHS si fonda su tre criteri che ne illustrano le caratteristiche:
  1. Primo criterio: La persona vive un gravissimo shock emozionale, inaspettato, improvviso, molto drammatico, vissuto in e con un senso di solitudine. L’individuo è preso in contropiede, non è preparato.
    Proprio per queste ragioni è per lui difficile, se non impossibile, parlarne. Possono mancargli le parole e ritenere che nessuno sarà in grado di capire il suo dramma. Non essendo preparato a uno shock simile, la Natura risponde per lui, innescando quei meccanismi di cui si è detto fino ad ora e chiamati Programmi Speciali Biologici e Sensati o SBS.
  2. Secondo criterio: Lo shock causa l’avvio simultaneo dell’automatismo SBS a livello di psiche, di cervello e di organo/tessuto.
    Questo automatismo SBS ha un contenuto diversificato in base ad una concatenazione di pensieri che avviene fulmineamente nel momento dello shock. Chi vive la separazione, chi il tradimento, chi la privazione, chi la violazione, chi l’attacco, ecc. Tutto è al di fuori della razionalità e del controllabile razionalmente.
    Nel cervello questo shock lascia delle tracce (dette Focolai di Hamer o FH), visibili alla TAC, nella sede del relè attivato dall’automatismo SBS.
    Questo FH ha dimensioni e corredo sintomatico direttamente proporzionali all’entità ed alla durata del conflitto che si genera nel momento dello shock.
  3. Terzo criterio: Il decorso dell’automatismo SBS è sincrono su tutti e tre i livelli: dalla DHS fino alla soluzione del conflitto, compresa la crisi epilettica/epilettoide nel punto culminante della fase di riparazione, e ritorno alla normalità!.
    Se il conflitto è più intenso, allora anche il cosiddetto cancro nell’organo è più grande. Se il conflitto si attenua, ciò accade anche sugli altri livelli. Se il conflitto si risolve, cioè si arriva ad una soluzione, questa avviene anche su tutti e tre i livelli. Se si verifica una recidiva, si manifesta una recidiva su tutti e tre i livelli.
    Infine, la conflittolisi è un momento molto delicato e decisivo: ogni malattia ha i propri sintomi di riparazione ben definiti che si manifestano solo dopo la soluzione del conflitto.

2^ Legge Biologica – La Bifasicità dell’SBS

Un automatismo SBS è composto di due fasi, a condizione che il conflitto sia risolto
Dopo lo shock subito, l’individuo va in conflitto ed inizia a caricarsi; è in conflitto attivo (CA) ed è in fase simpaticotonica (in cui prevale il sistema simpatico) o fase fredda. Tutto viene orientato alla soluzione del conflitto (pensieri monotematici orientati ossessivamente al conflitto, circolo sanguigno centralizzato, scarso appetito, pressione sanguigna alta, dimagrimento, veglia costante, arti freddi e talora sudati, ecc.) e la Natura fa si che l’individuo sia nelle condizioni ideali per risolverlo.
Se l’individuo arriva a risolvere il suo conflitto (Conflittolisi o CL), la fase simpaticotonica cessa per lasciare il campo a quella vagotonica e di riposo/ripristino dell’equilibrio, detta fase calda. L’individuo diventa sintomatico, mostrando i segni lasciati dalla lotta (febbre, dolore, spossatezza, infiammazione) e deve solo riposare, riprendersi, far tornare l’equilibrio tra fase simpaticotonica (giorno) e fase vagotonica (notte).
bifasicita immagine
La vagotonia permanente si interrompe in pratica nel suo punto più profondo con la cosiddetta crisi epilettoide o epilettica: punta simpaticotonica che indica il punto di svolta della fase vagotonica. Ciascuna fase di riparazione, sempre che essa non venga interrotta da una recidiva di conflitto attivo, ha anche una crisi epilettoide o epilettica, cioè un punto di svolta nella fase di riparazione che coincide con il punto più profondo della vagotonia e dove il paziente diviene fortemente sintomatico e, di solito, giunge all’osservazione del medico (per improvvise coliche, crisi convulsive, dolori cardiaci anginosi, sanguinamenti, ecc.).

3^ Legge Biologica – Comportamenti dei tessuti e foglietti embrionali

I tessuti organici si comportano diversamente in base alla loro appartenenza embrionale
La terza legge biologica classifica tutti i disagi di salute in base al foglietto embrionale di appartenenza. Cioè se distinguiamo tutte queste diverse formazioni tumorali e ulcere secondo la storia evolutiva, ovvero in base ai criteri dei diversi foglietti embrionali, si evidenzia che le “malattie” appartenenti al medesimo foglietto embrionale mostrano anche le stesse caratteristiche e particolarità.
Infatti, in base alla storia evolutiva, a ciascuno di questi foglietti embrionali fanno capo:
  • una speciale area cerebrale
  • un determinato tipo di contenuto conflittuale
  • una determinata localizzazione nel cervello
  • un’istologia ben specifica
  • dei microbi specifici relativi al foglietto embrionale
Da quanto ha appena letto, puoi capire quanto può essere “naturale” intuire come vanno le cose. Se la diagnosi istologica è già fatta, basta ricondurre l’esito dell’esame al foglietto embrionale di appartenenza, che indicherà quale area del cervello presenta il FH e da qui capire che tipo di conflitto vive o ha vissuto la persona e se è ancora attivo o in fase di risoluzione.
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4^ Legge Biologica

L’importanza dei microbi
Sinora la tua comprensione dei microbi si limitava a ritenerli causa delle malattie infettive. Hai sempre creduto che i microbi fossero in costante lotta con noi per determinare la nostra distruzione e che tale distruzione non avviene perché il nostro sistema immunitario funziona bene. Tuttavia, sai oggettivamente spiegare quale sia la ragione per cui la Natura ha creato dei microorganismi che vogliono assolutamente distruggere un altro figlio della Natura stessa?
Comunque questa visione sembra ovvia, perché nelle cosiddette malattie infettive, di fatto troviamo quasi sempre anche tali microbi. In realtà però questo non è del tutto corretto e completo. Anche in queste patologie, ritenute infettive, si è sempre dimenticato o tralasciato di considerare anche la prima fase della stessa patologia, infatti la fase sintomatica delle presunte malattie infettive segue sempre una precedente fase di conflitto attivo.
I microbi iniziano la loro funzione non a caso, ma per precise ragioni e condizioni che sono costruite e controllate dal grande computer che si chiama cervello.
Secondo la legge della bifasicità di tutte le malattie, alla soluzione del conflitto tutti i microbi, senza eccezione, operano esclusivamente nella seconda fase, dunque nella fase di riparazione, a partire dalla soluzione del conflitto fino alla fine della fase di riparazione.
microbi immagine

5^ Legge Biologica

La Quintessenza
La quinta legge biologica della natura capovolge completamente il modo con cui consideri l’intera medicina. Se consideri separatamente i singoli foglietti embrionali, ti rendi conto chiaramente che esiste un senso biologico e che le malattie non rappresentano un errore della natura, da combattere, bensì che ogni malattia è un evento sensato. Se smetti di considerare le presunte malattie come qualcosa di “maligno”, errori della natura o punizioni di Dio, ma le intendi come parti o singole fasi dei nostri programmi speciali, biologici e sensati (fatti per salvarci la vita in caso di pericolo), si evidenzia il senso biologico che è contenuto in ciascun SBS.
Se ad una persona è stata formulata una diagnosi molto severa, pronunciata con freddezza e con termini violenti, lo shock è determinato dal sentire biologico “morirò, mi manca l’aria, mi manca la vita”. L’SBS più logico e automatico è quello di produrre più tessuto polmonare per aumentare l’acquisizione di ossigeno (la rappresentazione stessa della vita), ecco la comparsa del focolaio che poi si vede all’indagine radiologica. Viene ritenuto un tumore, ma in realtà è solo la risposta estemporanea data dalla Natura alla minaccia di morte che vive il paziente.
Gli esempi possono essere moltissimi, che potrai leggere nelle prossime righe. Quello che conta è che tu capisca che quanto capita alle persone, non è senza senso, non è una materializzazione della sfiga, non è una punizione di qualche entità suprema, ma un modo sensato ed eccezionale, usato dalla Natura, per rispondere a conflitti altrettanto eccezionali che l’umano, da solo e con la sua ragione/volontà, non potrebbe risolvere.

fonte
http://blogtre.wordpress.com/la-cura/

venerdì 14 febbraio 2014

LE ORE DEL GIORNO CHE CORRISPONDONO AGLI ORGANI E FUNZIONI

Il nostro corpo ha in sè un orologio, ovvero ogni organo ha un programma di riparazione-manutenzione per tenerci attivi ogni giorno.

Se in alcune ore della giornata arrivano disturbi (mal di testa o debolezza etc), puo’ essere un segnale che informa che c’è un organo che sta facendo “manutenzione” e quel che sentiamo sono il risultato della energia spesa per fare queste riparazioni

L’OROLOGIO DEGLI ORGANI (considerato in ora solare!)

Polmoni: dalle 3.00 alle 5.00
Colon:  dalle 5.00 alle 7.00

Stomaco: dalle 7.00 alle 9.00
Milza: dalle 9.00 alle 11.00 Spleen

Cuore: dalle 11.00 alle 13.00
Piccolo Intestino (int. tenue) : dalle 13.00-15.00

Vescica: dalle 15.00 alle 17.00
Reni: dalle 17.00 alle 19.00

Pancreas: dalle 19.00 alle 21.00
Arterie e vasi sanguigni: dalle 21.00 alle 23.00

Cistifellea: dalle 23.00 all’1.00
Fegato dall’1.00 alle 3.00

I polmoni: sono i primi organi del giorno a cui tocca la manutenzione e la riparazione. Perdono il carico tossico tra le 3 e le 5; infatti quando ci svegliamo, a volte, abbiamo un colpo di tosse: i polmoni cercano di espellere “ i rifiuti” che si sono allentati. Se vi capita di tossire di mattina, questo indica che il vostro stile di vita e dieta hanno bisogno di una messa a punto 

Colon (o intestino crasso): le sue ore sono dalle 5 alle 7. Un colon sano ha bisogno di acqua per poter fare il suo lavoro in modo corretto (eliminare scorie ogni giorno della settimana) La mattina è il momento migliore per bere acqua a tale scopo ed anche il peggior momento perprendere della caffeina, che è un diuretico e che preleva acqua dal colon per portarla ai reni e vescica per espellerla.

Il corpo ha bisogno di acqua al mattino per fare le sue riparazioni e manutenzioni del colon e dell’intestino tenue. Questo “lavoro” serve per mantenere la digestione, normalizzare il peso, rallentare l’invecchiamento. Se irrigate il vostro sistema ogni mattina con dell’acqua pura, la vostra salute migliorerà. Se prima di fare colazione attendete di avere un movimento intestinale,fate una cosa piu’ sana per il vostro colon 

Stomaco: tra  le 7 e le 9 è in riparazione e non ha bisogno di tanto cibo da gestire. Mentre l’intestino tenue e il colon hanno bisogno di fluido per farsi manutenzione la mattina, lo stomaco ha bisogno di molto poco. Iniziate con dei fluidi (acqua pura succhi di verdura freschi) o frutta fresca che puo’ essere facilmente digerita. Per la salute ottimale, tuttavia, se vi è possibile, la mattina bevete solo dei fluidi.

Milza: dalle 9 alle 11.00 è il tempo in cui la milza si pulisce. Durante questo processo e tempo, o quando la milza è in uno stato di debolezza, potete soffrire di allergie oppure non scrollarvi di dosso influenza e raffreddore. Questo perché la milza lavora con il fegato ed il vostro sistema immunitario. Una milza sana, produce anticorpi quando c’è una infezione e controlla sempre che nel sangue non arrivino invasori.

Cuore: lui è in riparazione dalle 11.00 alle 13.00. IN questo tempo il corpo rimuove scorie dal cuore e potreste notare un rapido battito (uno doppio o un piccolo salto) Il 70 per cento di infarti accadono quando il cuore è nel suo tempo di riparazione.

Intestino tenue: avete notato che tra le 13.00 e le 15.00 siete piu’ inclini ad avere indigestione, dolore e gonfiore?  Se questo accade, due sono le cose che potrebbero essere da correggere: 1. La vostra dieta non è come dovrebbe essere, il vostro cibo non viene digerito; 2. La vostra dieta vi sta causando problemi che ora vis tanno causando stress. Una dieta appropriata risolverà molto probabilmente la situazione.

Reni e vescica: dalle 15.00 alle 17.00 potreste notare un po’ di stanchezza e il desiderio di un pisolinoQuando i reni funzionano bene e sono in salute, sentite sempre buona energia e non stanchezza.

Pancreastra le 19.00 e le 21.00  sentite un forte bisogno di dolci o carboidrati processati, che subito si trasformano in zuccheri? I reni regolano il pancreas e se non consumate dolci durante questo tempo, potreste notare dolori alla zona lombo-sacrale: un sintomo di reni. I reni, la vescica e il pancreas sono parte di un tutt’uno, se in prima serata avete bisogno di un pisolino, è il vostro pancreas, diretto dai vostri reni, che vi mette fuori gioco per poter fare le sue riparazioni.

Vasi sanguigni e arterie: dalle 21.00 alle 23.00 è il tempo in cui sangue e vasi sanguigni vanno in modalità “riparazione”. Gli effetti di questo sul corpo quando i vasi stanno facendo un faticoso e serio restauro sono: mal di testa e debolezza.

Fegato e Vescicola Biliare (cistifellea): tra le 23.00 e le 3 i due sono all’opera . Mai provato ad avere notti dove in queste ore non dormite? Significa che le scorie non sono state processate dal vostro fegato e questo agisce come irritante per il corpo, causando insonnia e nervi tesi : il cervello semplicemente non si ferma.

Tratto da Healthreviser.com
traduzione Cristina Bassi
http://saluteolistica.blogspot.it/2012/03/le-ore-del-giorno-che-corrispondono.html


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