... Non Solo Cromopuntura

lunedì 2 settembre 2013

Non sei libero! Basta un colore per cambiare umore.



di Diego Mattarocci
Può un colore cambiare il tuo umore? Emozioni e pensieri sono influenzati dai toni dei colori a cui sei esposto?
Sì e non solo: l’uomo risuona e riverbera qualsiasi stimolo sensoriale e non, dal gusto alla temperatura, dalla pressione dell’aria alle radiazioni elettromagnetiche, che i sensi ignorano, o meglio, la parte conscia ignora, ma il corpo comunque rileva e registra,


Ma restringiamo il campo, per ora ci interessa iniziare a valutare le risposte psicosomatiche al colore… non fa molta differenza se ci si riferisce al colore di un vestito sulla pelle, all’abitare in una casa dalle pareti variopinte, o a un disegno sulla cute come un tatuaggio, o un oggetto come un anello.
L’esposizione a un colore, sia visiva sia per contatto cutaneo, produce sempre degli effetti in base alla sintonia delle gamme cromatiche con pensieri, emozioni, memorie.
Non è nuova l’idea che il colore influenzi la psiche, ma una conoscenza approfondita di ciò è rimasta sempre patrimonio di pochi: per lo più terapeuti e pubblicitari.


Il mio intento principale è quello di divulgare, tramite un’introduzione alla Dermoriflessologia, le basi scientifiche del rapporto colore-emozione così come rilevato strumentalmente da Giuseppe Calligaris.


È possibile rilevare, ad esempio, che esponendo una persona al colore verde (associato alla “speranza” nella cultura popolare) si rende più sensibile una zona della pelle, e precisamente la Linea primaria sul dito anulare.


Questa Linea, che fa parte di quel reticolo energetico a cui Calligaris ha dato il nome di “Catene lineari del corpo e dello spirito” una volta “accesa” (il termine corretto sarebbe “iperestesica“) provoca a sua volta una reazione nell’emozione corrispondente, in questo caso il “piacere” (dal piacere per la natura a quello per l’arte, eccetera… che forse somiglia alla speranza in un futuro migliore) e che si riflette anche sull’organo collegato (il pancreas).
Per essere più chiaro elencherò le principali associazioni tra colori e Linee (quei meridiani energetici invisibili ma rilevabili strumentalmente) che scorrono su tutto il corpo e che sono riportate in scala ridotta a sulle dita delle mani.


Nella TABELLA a seguire sono elencate le associazioni colore-emozioni potenzianti, che migliorano la facoltà o l’emozione collegata.


Dito – Colore - Sentimento/Emozione/Facoltà mentale
pollice - rosa e/o celeste - amore
indice - bianco - memoria
medio - colori pastello tinta unita - ass. mentale, introversione
anulare - verde - piacere
mignolo - rosso cupo - emozione


Ma ancora non ho detto nulla, ancora non ho sfiorato che la superficie delle implicazioni sconcertanti e liberatorie a cui mi ha portato la sperimentazione della Dermoriflessologia… lascio la parola al Dott. Prof. Calligaris che finalmente inizio a comprendere :


«Orbene, procedendo nelle mie ricerche sulle catene somatopsichiche, di giorno in giorno e di ora in ora il fantoccio umano mi appare in tutta la sua realtà di Arlecchino finto Re dell’Universo, mosso da un numero infinito di fili tirati da operatori nascosti dietro il palcoscenico del teatro della vita. Questo ineffabile fantoccio animato, composto di una miriade di ordigni complicatissimi e di congegni delicatissimi ma perfettissimi, pensa, parla, si muove, in una parola agisce in modo di verso a seconda della temperatura, dei colori, degli odori, dei suoni che lo circondano, a seconda dei cibi che ha ingerito e dei liquidi che ha bevuto, a seconda di una compressione debole o leggera sul suo corpo da parte di una cinghia o di un bottone, a seconda dell’attitudine che assume il suo corpo o un suo solo segmento in quel momento presente, ecc. ecc.; senza dire che è costretto inoltre, irrevocabilmente e fatalmente, ad obbedire a numerose cariche a scadenza fissa, avvenute su lui in un tempo passato, vicino o lontano, e delle quali egli non ebbe mai il minimo sentore. Non soltanto dunque, in un determinato minuto della sua esistenza, egli è la foglia al vento che deve reagire ad un numero infinito di correnti che danno la loro risultante, ma, per di più (notate bene) egli è, in quel minuto, anche il balocco che deve rispondere ad un cumulo di influenze passate che danno le loro predestinate ripercussioni nel luogo e nel tempo, sul suo corpo e sul suo spirito». Calligaris


Bene ora sono a tirare le conclusioni di quanto detto, devo qui rispondere alla domanda.
Come ci si Libera da tutto questo?



Bene ora sono a tirare le conclusioni di quanto detto, devo qui rispondere alla domanda.
Come ci si Libera da tutto questo?

Se l’uomo è “foglia al vento” predestinato ad azioni (o meglio re-azioni) a stimoli esterni connessi a doppio filo a risposte inconsce interne… come può essere libero? come può esercitare il presunto libero arbitriotanto decantato da filosofi di ogni tempo?

Non può. L’uomo non è libero. E’ servo della sua propria “mente“, vive in modo meccanico poichè è egli stesso un meccanismo.

La maggior parte delle persone leggendo questa affermazione la rifiuterà, solo una piccola parte invece la sentirà come vera.

La maggior parte di quelle persone che l’hanno sentita vera però si lasceranno abbattere dal peso di queste implicazioni e si adageranno nell’apatia e nel determinismo, solo una piccola parte si porrà la stessa domanda di prima… una volta ancora.
Come ci si Libera da tutto questo?

Se l’uomo è meccanico esiste un modo per spezzare il meccanismo? E’ possibile uscire dallo schema di stimolo-risposta?

Sì è possibile. L’uomo è libero. Libero di usare la sua propria “mente“, di interrompere il meccanismo etrascenderlo. Non potendo intervenire sulle cause esterne può sondare il mondo interno.

Questa è la potenzialità dei percorsi evolutivi, questa la promessa dell’introspezione, dell’osservazione di sè, dello stare sull’emozione… si diventa liberi di NON reagire a cause predeterminate che nel mondo della meccanicità ci indurrebbero a essere tristi o felici al solo premere un pulsante ma nel mondo delle“tecniche di libertà emozionale” ci permette di uscire dal binario scegliendo un comportamento nuovo,originale non più dettato dal circuito bio-energetico che stimola emozioni a nostra insaputa.

Faccio un esempio più pratico e chiaro: se il colore viola stimola la linea del “dolore” e ci porta meccanicamente in stati di tristezza e ricordi dolorosi del passato, quando avremo pulito tutte le nostre memorie di tristezza, quando ci saremo disidentificati dal dolore di un ricordo, quel colore non potrà più stimolare in noi quelle sensazioni in quella forma poichè SAREMO LIBERI!






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