... Non Solo Cromopuntura

mercoledì 4 settembre 2013

IL RINGIOVANIMENTO CELLULARE di Nobuo Shioya

Quando ho compiuto novantaquattro anni, mi è venuta l’idea di organizzare un incontro per festeggiare il settantesimo anniversario della laurea. Ho quindi scritto ai miei antichi compagni di studi. Le risposte che ho ricevuto erano come degli annunci mortuari, nei quali le rispettive famiglie mi comunicavano la data in cui la persona da me cercata era scomparsa. All’incontro abbiamo così partecipato solo io e un altro compagno di università e la commozione è stata grande. Quell’unico compagno sopravvissuto era invecchiato moltissimo. Solo io ero diventato più sano a mano a mano che l’età avanzava, e come ho già detto, avevo la sensazione che il mio stato di salute e le mie condizioni fisiche non fossero mai stati così eccellenti. Pur invecchiando, il mio stato di salute rimane inalterato o addirittura migliora. Dal punto di vista della biochimica dell’organismo umano è impossibile, ma è quello che succede al mio corpo. È l’effetto dell’immaginazione e della tecnica respiratoria...

L’ottava buca del golf club di cui sono membro è un percorso collinare. Il sentiero che va dall’area di tiro al fairway è tutto in salita, come pure il fairway. Fin da quando sono diventato membro del club ho odiato questo percorso così ripido. Quando è il turno dell’ottava buca, mi incito involontariamente ripetendo “oh issa” e resto quasi senza fiato. È un atteggiamento senile. Dato che questo club è stato fondato di recente, molti membri sono persone giovani, con un’andatura ben più veloce della mia. Alla fine, sulla via del ritorno al club, restavo sempre indietro rispetto al gruppo a causa della stanchezza che sentivo nelle gambe e nelle anche, ed arrancavo rumorosamente. È una vera scocciatura, però mi dicevo che tenendo conto dell’età non potevo farci niente. E invece una volta mi è venuto in mente di ringiovanire le mie anche e le mie gambe stanche. Mentre facevo ricorso alla forza dei pensieri e della corretta respirazione, immaginavo che il mio corpo fosse ringiovanito e che una collinetta come quella non mi facesse né caldo né freddo. A quel punto mi visualizzavo mentre davo la scalata al fairway senza bisogno del bastone. Inoltre, ho anche cercato di immaginarmi sul mio schermo interno mentre al ritorno camminavo al fianco dei miei compagni di gioco senza rimanere indietro. Dopo aver messo in atto questa tecnica per tre o quattro giorni sono riuscito ad inerpicarmi senza problemi sulla collinetta che fino a quel momento mi aveva sempre affaticato. Sollevavo con facilità i piedi e naturalmente non avevo più bisogno del bastone. Anche lungo la via del ritorno al club ho mantenuto lo stesso passo degli altri. E non solo! Mentre fino alla volta precedente ero sempre tornato a casa in taxi, quella volta ho preso l’autobus e il tram come tutti gli altri, dato che non mi sentivo affatto stanco. E la mattina dopo, al contrario delle altre volte, mi sono alzato subito e ho cominciato bene la giornata. Ancora oggi sono in quello stesso stato fisico, il mio corpo è decisamente ringiovanito.

In realtà, ringiovanire in questo modo è più difficile che guarire da una malattia. Nel secondo caso c’è il contributo della naturale energia di guarigione, mentre ringiovanire un corpo entrato nel naturale processo di invecchiamento equivale a spostare indietro le lancette dell’orologio. Solo la forza dell’immaginazione ci può riuscire. Io ci credo e ne sono un buon esempio.

È anche successo qualcos’altro di simile. A causa della mia età avanzata, a volte mi capitava di dimenticare qualcosa, e in particolare passati i novant’anni mi succedeva spesso di scordarmi qualche parola mentre conversavo con altre persone. Non mi ricordavo più il nome delle persone o delle cose, oppure ce l’avevo sulla punta della lingua ma non riuscivo a dirlo. Se questo mi succede mentre sono in compagnia di altre persone anziane, ci ridiamo su, ma se sto tenendo una conferenza o sto discutendo delle mie pubblicazioni con persone giovani, i miei interlocutori possono provare irritazione se perdo il filo del discorso o mi dimentico le cose. Per un po’ di tempo mi sono trovato diverse volte in situazioni di questo genere, ma un giorno ho deciso di curare la mia smemoratezza. Ripetevo fra me e me: ≪Le mie cellule cerebrali ringiovaniscono≫, ed inviavo questa rappresentazione mentale alle cellule del mio cervello affinché vi si imprimesse. Nei pensieri e nelle sensazioni visualizzavo dettagliatamente la forma delle cellule e me le immaginavo perfettamente funzionanti. L’effetto non si è fatto attendere molto. Non mi capita più di essere a corto di parole, anzi riesco a trovare subito quelle che voglio usare. Conversare con le persone non è più faticoso e adesso sono anche in grado di tenere tranquillamente le mie conferenze.

Il settanta per cento delle cellule cerebrali dorme ed esiste una teoria secondo la quale tali cellule non hanno alcuna funzione. A prima vista sembra abbastanza plausibile, ma in realtà non è vero. Il corpo umano corrisponde all’universo e non contiene nemmeno una singola cosa inutile. Non è possibile che il settanta per cento delle cellule cerebrali sia completamente inattivo. È molto più probabile che ogni singola cellula cerebrale utilizzi solo il trenta per cento della propria energia, mentre il restante settanta per cento rimane inutilizzato.

E se immaginassimo che le nostre cellule cerebrali ringiovaniscano, sviluppando pienamente le loro potenzialità, mentre con la tecnica respiratoria introduciamo ossigeno fresco ed energia nel nostro organismo? Quel settanta per cento inattivo si metterebbe a lavorare e le nostre cellule funzionerebbero al cento per cento. All’interno del nostro organismo si trovano ancora molte facoltà latenti che se venissero attivate potrebbero amplificare all’infinito le potenzialità umane.

Molti si stupiscono di come il metodo agisca con rapidità e intensità su di me, ma questi risultati sono dovuti all’esercizio costante che mi ha permesso di sviluppare una forza dei pensieri superiore a quella di altre persone. In base alle mie esperienze sono inoltre convinto al cento per cento dell’efficacia di queste visualizzazioni, che metto quotidianamente in pratica nelle situazioni più diverse.

Il monaco zen Dogen diceva sostanzialmente: “Se vuoi qualcosa, pensaci in continuazione, sia da sveglio che quando dormi. Se lo farai, anche i cattivi pensieri si realizzeranno”. È un peccato che spesso al mondo sia il male a prosperare e che la brama di coloro che lo praticano sia sincera, benché mal riposta, dato che la maggior parte di loro vi si dedica con passione. Perciò, se si emettono con lo stesso zelo pensieri positivi di conferma del tipo ≪ho fatto questo≫ o ≪mi è riuscito quest’altro≫, dentro di noi si accumula un’energia di realizzazione che viene poi diretta verso l’esterno affinché il desiderio si avveri.

Possiamo sostenere che l’uomo è un essere che in condizioni ottimali nasce dotato di una salute eccellente e che nel corso del tempo perde a poco a poco l’energia vitale. In altre parole, diventare sani non vuol dire acquisire la salute, bensì recuperare il normale stato originario. Ci si ritrova allora relativamente robusti e con uno stato di salute complessivamente migliore. Le mie gambe e le mie anche si sono irrobustite e le mie cellule cerebrali si sono rinvigorite solo grazie al fatto di aver immaginato lo stato ideale, le condizioni di salute originarie e l’energia vitale, e io sembro ringiovanito rispetto a prima e se paragonato ad altri. Salute significa semplicemente ritornare allo stato ideale originario.

Da questa affermazione risultano i due punti seguenti:

1. Tutti possono diventare sani.

2. La maggior parte delle capacità umane è inutilizzata.

Per quanto riguarda il punto 1: dato che questo stato ideale è innato per tutti, chiunque può tornare ad essere un cavallo veloce anche se adesso è un ronzino, a seconda della quantità di energia che investirà nell’impresa. Per questo anche voi, miei stimati lettori e lettrici, siete in grado di farlo, proprio come lo sono stato io. Io ci sono riuscito ieri e voi ci riuscirete domani, questa è l’unica differenza.

Per quanto riguarda il punto 2: si può constatare che nel suo organismo l’uomo possiede preziose facoltà inutilizzate e inaridite. Se non ne abbiamo coscienza, le nostre facoltà restano allo stato latente, ma se sviluppiamo queste energie anche nella vita quotidiana e non solo nelle situazioni di emergenza, le possiamo mettere al servizio della nostra salute e della realizzazione dei nostri desideri. Come ho già ripetuto varie volte, è la rappresentazione mentale, il potere della visualizzazione, che rende possibile tutto questo.



estratti da “La Fonte dell’Eterna Giovinezza – Come vivere in perfetta salute e libertà grazie alla corretta respirazione e alla forza creatrice dei pensieri” di Nobuo Shioya

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